Lo spread Oat/Bund si è ridotto ma la reazione appare più una pausa che una rivalutazione duratura in senso positivo. Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments

Dopo essersi dimesso dopo meno di un mese in carica, il nuovamente nominato Primo Ministro francese Lecornu ha finalmente presentato il bilancio per il 2026 il 14 ottobre, superando i voti di fiducia sia dell’estrema destra che dell’estrema sinistra. I mercati finanziari hanno reagito con sollievo, e lo spread OAT-Bund si è ridotto.
Tuttavia, la sopravvivenza del nuovo governo avviene a scapito di un minor consolidamento fiscale. Ad esempio, rispetto alla proposta dell’ex Primo Ministro Bayrou — che ha innescato le attuali difficoltà — ci saranno meno risparmi. Ma soprattutto, la riforma delle pensioni è stata rinviata al 2028. Inoltre, il Primo Ministro ha annunciato che si asterrà dal far approvare il bilancio senza consultare il Parlamento (Art. 49.3).
Queste non sono buone notizie per le finanze pubbliche nel medio termine. Prevediamo che il rapporto debito/PIL aumenterà ulteriormente fino al 118% nel 2026 e che le difficoltà politiche persisteranno. Fitch ritiene che la persistente instabilità politica della Francia aumenti l’incertezza fiscale, implicando ulteriori rischi al ribasso per il rating sovrano. A settembre, Fitch ha declassato la Francia da AA- ad A+, e S&P ha anticipato la sua revisione a venerdì, seguendo Fitch. Moody’s rivaluterà il rating del credito della Francia (Aa3 stabile) il 24 ottobre. Riteniamo che la reazione positiva dei mercati finanziari della scorsa settimana sia stata più una pausa che una rivalutazione duratura in senso positivo.
Redazione
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