A cura di Thomas Moore, gestore del fondo Pan European High Income, Invesco Asset Management
Per Thomas Moore, lo scorso anno è stato davvero imprevedibile. Secondo Moore, nonostante le previsioni della casa non si siano avverate, le decisioni di investimento prese hanno prodotto un risultato soddisfacente, grazie al recupero dei corsi degli ultimi mesi del mercato obbligazionario.
IL RECUPERO DEI BOND A FINE 2023

Quest’ultimo rimbalzo è stato possibile anche per motivi di carattere tecnico, secondo Moore, poiché c’era un sottopeso generalizzato nell’ambito del reddito fisso, che riguardava il posizionamento nella duration.
E, in particolare, nella sua componente più rischiosa, tanto che quest’ultima ha fatto relativamente bene anche nel mese di gennaio, dove c’è stata più volatilità sui mercati obbligazionari. Il riferimento, nello specifico, è al comparto dei bond Hy, dove lo scorso anno le emissioni sono state molto limitate e, complessivamente l’offerta si è ridotta.
COSA ATTENDERSI NEL 2024
Il gestore ritiene che il 2024 sarà positivo per i bond, ma non offrirà le stesse opportunità del 2023: l’approccio rimane costruttivo perché il rendimento dei titoli è ancora appetibile, seppur inferiore a quello dello scorso anno (e.g.: nel 2023 l’Hy europeo aveva toccato un rendimento del 14% che Moore ritiene improbabile si riproponga quest’anno).
Ciò che rende attrattivo i bond è il livello molto elevato dei tassi di riferimento, tale per cui, anche se tutti i tagli che il mercato si sta aspettando non dovessero avvenire, il carry è sufficientemente consistente per sopportare l’eventuale volatilità che si dovesse manifestare.
QUALI SONO I RISCHI PER L’ANNO IN CORSO
Moore ritiene ci potrebbe essere un rallentamento economico. E, per gli emittenti più rischiosi, ciò significa rifinanziarsi in un contesto non favorevole e con tassi elevati, fattore che potrebbe comportare delle complicazioni per coloro che non generano sufficiente cash flow. In aggiunta, si potrebbe presentare una maggiore complessità nella gestione della curva dei rendimenti a causa di incrementi di volatilità.
COME POSIZIONARSI SUL MERCATO
Dopo tre mesi in cui gli asset più rischiosi hanno conosciuto un rally consistente, il gestore, seppure più ottimista sul quadro economico di quanto non lo fosse un anno fa, ritiene che rimangano ancora delle incertezze. Inoltre, fa notare che il recupero dei corsi è stato molto sensibile in Europa, dove si è assistito a una compressione dello spread tra Hy e Ig.
In un contesto in cui, in linea di massima, la maggior parte del rendimento può essere ottenuto dal tasso di riferimento piuttosto che dallo spread, oltre ai titoli governativi da avere in portafoglio, Moore pensa che sia opportuno puntare più alla qualità degli emittenti e preferire rating più elevati, ossia una maggiore esposizione al mercato Ig rispetto all’Hy. Il costo opportunità di detenere credito di qualità è inferiore, ma questa considerazione vale per il mercato europeo e non per quello americano.
All’interno dell’asset class credito un settore che il gestore ritiene sia sottovalutato è quello delle banche, in particolare il debito subordinato. Per quanto riguarda la duration, è stata aumentata rispetto a un anno fa e viene gestita in modo tattico. Contestualmente, là dove è possibile, la strategia è quella di avere un po’ di liquidità a disposizione per cogliere le eventuali opportunità che si presentano.
INFLAZIONE E GEOPOLITICA
Il gestore ritiene, comunque, che vada monitorato con attenzione il processo di discesa dell’inflazione poiché, per quanto le banche centrali abbiano fatto un buon lavoro, riportare il dato al 2% è un obiettivo sfidante. Personalmente, si dichiara meno ottimista del mercato che si attende un taglio dei tassi a breve termine. E pensa che possa invece avvenire più in là nel tempo e per un numero di volte più contenuto.
Una parte dell’aumento dell’inflazione, che si è avuta nel biennio passato, è ascrivibile alle disfunzioni presenti nelle catene di approvvigionamento. Ma un’altra parte è ascrivibile a cause di natura geopolitica, che hanno avuto delle ricadute su alcune materie prime, in particolare quelle energetiche e alimentari. Moore crede che, da questo punto di vista, le incertezze permangano e siano presenti in più parti del mondo, anche di quelle che non sono al centro dell’attenzione, ma potrebbero diventare fonte di turbolenze.
Pinuccia Parini
Dopo una lunga carriera in ambito finanziario sul lato, sia del sell side, sia del buy side, sono approdata a Fondi&Sicav

