Le recenti turbolenze sui mercati suggeriscono che le obbligazioni hanno riconquistato la loro funzione storica, ossia offrire ai portafogli una fonte di reddito e uno strumento di protezione dai ribassi. Wellington Management

Ma quel che forse sta cambiando è dove si colloca questa “ancora”. Nel corso di aprile, gli investitori globali hanno implicitamente messo in discussione il ruolo del mercato dei Treasury USA come principale elemento di diversificazione in periodi caratterizzati da shock esogeni. Il declassamento di Moody’s potrebbe rafforzare ulteriormente l’idea che altri asset, come i titoli governativi europei, australiani e giapponesi (nonché alcune specifiche valute), possano offrire la diversificazione necessaria all’interno di un portafoglio più ampio.
Oltre gli USA
Non prevediamo un crollo di fiducia nei mercati statunitensi, ma penso che gli investitori potrebbero iniziare a spostare l’attenzione verso altri mercati potenzialmente più redditizi. Stiamo puntando maggiormente sul credito non-USA, in particolare sui titoli high yield globali e sulle obbligazioni societarie dei mercati emergenti, per costruire un portafoglio più resiliente nelle acque turbolente che ci attendono.
Dove intravediamo condizioni più favorevoli?
- Titoli finanziari europei: realtà ben capitalizzate, poco esposte alle dinamiche commerciali statunitensi e con le carte in regola per beneficiare della spesa fiscale tedesca, le banche europee appaiono solide in acque turbolente.
- Obbligazioni societarie dei mercati emergenti: società con un’esposizione limitata agli Stati Uniti, soprattutto in settori quali utility e telecomunicazioni, offrono flussi di cassa costanti e una bassa leva finanziaria. In quest’area stiamo trovando fondamenta solide.
- Obbligazioni convertibili: con gli spread più ridotti nel segmento high-yield, i convertibili offrono un potenziale di rialzo asimmetrico. La loro componente obbligazionaria offre protezione in contesti di avversione al rischio, mentre la sensibilità azionaria dà loro un grande potenziale in scenari rialzisti. Inoltre, permettono di acquisire esposizione a settori come tecnologia e scienze biologiche, che in genere sono sottorappresentati nei portafogli obbligazionari.
Dove rimaniamo cauti (per ora)?
- Obbligazioni societarie IG a lunga scadenza: gli spread sono ridotti e l’aumento dei premi a termine legato all’incremento delle emissioni di Treasury potrebbe pesare sui rendimenti. Inoltre, vi sono potenziali pressioni sui margini dovute ai dazi.
- Titoli sovrani dei mercati emergenti: i fondamentali sono solidi, ma il potenziale di rialzo sembra limitato. Puntiamo su un gruppo selezionato di emittenti su cui abbiamo una visione ad alta convinzione e con profili di credito in miglioramento.
- CMBS: il settore dei CMBS naviga in acque agitate. Evitiamo i rischi noti – uffici di qualità inferiore e centri commerciali regionali – ma intravediamo buone opportunità in alcuni segmenti ben posizionati, come ad es. edifici per uffici e hotel di fascia alta a New York.
Redazione
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