Le società del comparto biotecnologico si trovano su valutazioni meritevoli di essere prese in considerazione. Intervista a Gherardo Spinola, chief investment officer di IMPact SGR

Dopo le perdite accumulate negli ultimi mesi, credete che i titoli tecnologici USA abbiano scontato l’effetto negativo derivante dalla nuova politica monetaria della FED?
Nel complesso, la correzione a cui assistiamo da inizio anno ha colpito duramente il settore tecnologico e ancor più duramente il segmento c.d. “unprofitable tech”, facendoci osservare performance negative davvero significative. Tuttavia, in un’ottica di investimento di tipo fondamentale e attenta al valore intrinseco delle società, su alcune componenti del settore è opportuno attendere ancora perché si facciano spazio davvero delle opportunità di acquisto.
Soprattutto nel biennio passato, l’espansione dei multipli di gran parte del settore tecnologico americano è stata talmente significativa, che, nonostante la ripida discesa di questi mesi, il mercato non è ancora giunto a un punto di equilibrio valutativo. Riteniamo che nell’ambito delle biotecnologie, si siano invece già effettivamente create delle occasioni interessanti.

Molte società tecnologiche hanno approfittato dei tassi bassi per aumentare i livelli di indebitamento. Credete che tali livelli siano sostenibili nel medio termine o rappresentino un fattore di rischio importante per l’asset class?
Le grosse società del comparto tecnologico americano spesso hanno una importante componente di liquidità a bilancio. Per questo motivo, la più significativa criticità che si ripercuote sul settore a seguito dell’instaurarsi di un regime monetario restrittivo, non è tanto il servizio degli oneri del proprio debito, quanto invece la compressione dei multipli, dovuta all’impatto di tassi più elevati nei modelli valutativi di tali titoli, caratterizzati da una elevata durata finanziaria.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

