Occhi puntati oggi sulle banche centrali. Si comincia con quella norvegese che
al termine del meeting dovrebbe confermare la sua politica monetaria. È poi
prevista per l’Eurozona la pubblicazione del bollettino economico da parte
della BCE e le vendite al dettaglio riferite a marzo.

Alle 13 verranno invece annunciate le decisioni sui tassi da parte della banca centrale turca e da parte della Bank of England (BoE). Nel Regno Unito verrà anche diffuso l’indice PMI servizi.

Per gli Stati Uniti sono previste le nuove richieste settimanali di sussidi
alla disoccupazione, la stima di produttività e costo del lavoro riferiti al primo
trimestre, oltre alla pubblicazione da parte della Fed del “Financial Stability
Report”.

Secondo il presidente di Fed Chicago Charles Evans, anche raggiungendo
l’obiettivo di occupazione, se non viene centrato il target di inflazione al 2%, la
banca centrale dovrà proseguire con una politica accomodante, mentre gli
investitori continuano ad aspettarsi segnali di ‘tapering’ il prossimo trimestre.

In Germania, gli ordini all’industria tedesca hanno segnato a marzo un +3%
congiunturale dal +1,4% del mese prima, contro attese pari a +1,7%.

Sul fronte politico interno, si va verso lo slittamento alla prossima settimana del
Consiglio dei ministri sul decreto Sostegni bis, con le misure economiche da
circa EUR 38 mld finanziate con l’ultimo scostamento di bilancio. E’ difficile che il
provvedimento vada in Cdm oggi, con l’intesa che non c’è ancora su una serie di
questioni, mentre domani e sabato Mario Draghi sarà a Oporto per il vertice
europeo.

In Italia il pass per il turismo che verrà varato da metà maggio sarà
valido anche per gli arrivi extra Ue, ha detto il ministro Massimo Garavaglia.

Dollaro vicino ai massimi da due settimane in attesa di importanti dati sul
lavoro Usa che potrebbero fornire indicazioni su quando la Fed avvierà il
‘tapering’. Il cambio euro/dollaro è a 1,20, l’euro/yen scambia a 131,29 mentre
il dollaro quota a 109,34 yen.

Prezzi del petrolio in lieve rialzo stamane, vicini ai massimi di marzo. Il futures
sul Brent guadagna lo 0,30% a USD 69,15 il barile, stessa percentuale al Nymex
per il Wti Usa a USD 65,80.

Stamane il Bund future giugno ha aperto in rialzo di 17 bp a 170,64, il Btp
future guadagna 3 bp a 147,36. Lo spread Btp/Bund riparte da 108 pts, con il
rendimento del nostro Btp decennale allo 0,84%.

Apertura poco mossa per le borse europee, con i principali indici EU e Piazza
Affari poco sopra la parità nelle prime battute. In rialzo i titoli bancari, bene
anche Eni, Recordati, Tenaris, CNH Industrial, Generali, Saipem, Stellantis e
Unipol. Negativi invece STM, Diasorin e Moncler.

Chiusura mista per le borse asiatiche, con Tokyo e le borse cinesi che hanno
riaperto dopo tre giorni di festività. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha
chiuso in rialzo dell’1,80%, Hong Kong guadagna lo 0,50%, debole Shanghai a
-0,10%. Negativa anche Sidney a -0,48%, guadagna l’1% Seoul. I membri del
board di Bank of Japan hanno concordato sulla necessità di concentrarsi su
tassi di interesse stabilmente bassi, con l’economia che continua a risentire
della pandemia secondo le minute del meeting di marzo. Aumentano i dubbi
sulle Olimpiadi: il Giappone sta infatti valutando l’estensione dello stato di
emergenza a Tokyo e in altre grandi aree urbane.

Wall Street ha chiuso contrastata ieri, dopo il caos scatenato dal segretario al
Tesoro americano Janet Yellen che martedì aveva paventato un possibile
aumento dei tassi di interesse per impedire il surriscaldamento dell’economia
Usa, per poi correggersi successivamente. Così rassicurati, i mercati hanno
ripreso a salire, pur chiudendo contrastati la seduta con l’indice Dow Jones
che ha chiuso in rialzo dello 0,29%, lo S&P500 +0,07% mentre il Nasdaq
Composite è sceso dello 0,37%. Sul fronte corporate, ottime performance per i
titoli del settore petrolifero grazie ai rialzi del greggio, con Chevron ed
ExxonMobil che hanno guadagnato rispettivamente il 2,69% e il 3,01%.


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