L’Asia rappresenta la nostra prima scelta per quanto riguarda l’asset class High Yield. Zachary Swabe portfolio manager del Global High Field Fixed Income team di Ubs AM

 

Quanto valore c’è ancora negli high yield bond?

Nel 2021 il credito High Yield potrà rivelarsi un’asset class interessante per gli investitori obbligazionari. L’High Yield offre premi sostanziosi rispetto al resto del mercato a reddito fisso, il che lo rende la prima scelta tra gli asset obbligazionari. Nel 2021 la ripresa economica sosterrà i mercati globali del credito grazie al miglioramento della redditività e dei bilanci delle imprese.

Ritenete che le cedole e il potenziale apprezzamento derivante dal restringimento degli spread siano in grado di compensare i rischi di default?


Con bassi rendimenti di partenza, pari al 4,5% nel segmento High Yield USA e al 2,8% nell’High Yield europeo, gli investitori potrebbero avere l’impressione che adesso non sia il momento ottimale per acquistare asset globali ad alto rendimento. Tuttavia, in questo contesto di record negativi per i rendimenti, riteniamo che vi sia ancora margine per una diminuzione degli spread di credito e un aumento dei prezzi obbligazionari. E date le prospettive di bassi livelli di default nel 2021, i rendimenti dell’High Yield, in particolare in Asia, potrebbero essere positivi per gli investitori. Nell’High Yield USA i rendimenti per l’intero anno 2021 potrebbero attestarsi al 3,9%, mentre nell’High Yield europeo dovrebbero risultare attorno al 3%. Abbiamo un rating neutrale su entrambi i mercati per i nostri clienti. I rendimenti deriveranno in larga misura dalle cedole pagate dalle obbligazioni in portafoglio. Naturalmente anche i default incideranno sui rendimenti. Nel 2021 ci aspettiamo che i default scendano fino al 2,2% negli Stati Uniti e all’1% in Europa, livelli molto bassi rispetto agli standard storici.  Entrambi questi aspetti confermano l’opportunità di continuare a investire in questa asset class. Ovviamente il range di rendimento dipenderà anche dall’andamento del virus e della ripresa economica.

In quali aree geografiche e settori state individuando le emissioni HY più interessanti da inserire nei vostri portafogli? Meglio gli HY bond Usa o quelli area euro?

Grazie ai rendimenti offerti, l’Asia potrebbe essere il mercato High Yield regionale più interessante  e attualmente abbiamo un rating di sovrappeso per i nostri clienti.  L’High Yield asiatico ha un rendimento di partenza decisamente elevato, pari al 7%, e i nostri specialisti del credito asiatico prevedono un tasso di default del 3,5% nel 2021. Al netto di un certa contrazione degli spread, questo porta le previsioni di rendimenti per l’intero anno nell’High Yield asiatico al 7,5%, un livello decisamente superiore rispetto a Stati Uniti ed Europa.

Un rapido sguardo ai fondamentali indica miglioramenti in quasi tutti i settori per quanto riguarda le metriche di credito come la leva e l’indice di copertura degli oneri finanziari. A differenza del 2020, crediamo che i “fallen angels” non avranno  un grande impatto sui rendimenti nel 2021.

Rispetto all’investment grade e ai titoli governativi  i rendimenti offerti dall’High Yield USA sembrano abbastanza interessanti  da confermare un investimento in questo mercato. I driver più generali rimarranno presenti, in particolare gli ampi effetti delle politiche, il sostegno fiscale dei governi e un contesto senza precedenti di rendimenti relativamente bassi.

In Europa l’High Yield paga attualmente 14x il carry dell’investment grade, un livello record che rende impossibile ignorare l’High Yield europeo. I fondamentali stanno migliorando, con ripercussioni sui rating. L’ammontare del debito a rendimento negativo rimane inoltre significativo e la BCE continuerà a offrire un ingente sostegno per tutto il 2021. L’Asia rappresenta la nostra prima scelta per quanto riguarda l’asset class High Yield, in quanto presenta le migliori prospettive di rendimento e promette un sostanziale rialzo in questo contesto di bassi rendimenti globali.


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.