Gli investitori dovrebbero avere un atteggiamento proattivo e prepararsi a nuove ondate di volatilità. L’outlook a cura del team di Allianz GI

Decelerazione della crescita economica, divergenza delle politiche delle banche centrali e inflazione persistente domineranno la scena nei prossimi mesi. In tale contesto, sarà fondamentale prendere in considerazione alcuni trend di lungo periodo – tra cui “tassi bassi ancora a lungo” e “transizione energetica” – che stanno provocando cambiamenti dirompenti e potrebbero offrire opportunità di investimento interessanti.
Per preparare i portafogli di investimento ad affrontare eventuali impennate della volatilità e un’inflazione persistente, in vista del nuovo anno è auspicabile una maggiore diversificazione a livello di asset class, stili e aree geografiche. Inoltre, è opportuno tener conto delle opportunità legate ad alcuni trend strutturali “disruptive” che plasmano – arrivando addirittura a stravolgere – le nostre aspettative per il futuro. La crescita economica appare prossima a una decelerazione dopo il forte rimbalzo del 2021 legato ai cosiddetti “effetti base”. Le incertezze legate al Covid e le strozzature sul fronte dell’offerta potrebbero pesare sulla crescita, oltre a rappresentare fonti di persistente volatilità. Per di più, non mancheranno le divergenze a livello di area geografica nei dati sulla congiuntura e nelle politiche di sostegno delle banche centrali, e i mercati con ogni probabilità reagiranno prontamente a ogni notizia positiva o negativa sul fronte macroeconomico. Al contempo, l’inflazione sembra destinata a rimanere più elevata di quanto prospettato da numerosi analisti di mercato.
Quali saranno le implicazioni per i portafogli di investimento?
Crediamo che il contesto attuale offra una buona opportunità per riesaminare la diversificazione complessiva del portafoglio e trarre vantaggio da tre temi strutturali: – Navigare in un contesto di tassi che variano. Gli investitori dovranno monitorare la velocità degli aggiustamenti dei tassi di interesse, le oscillazioni dei tassi di cambio e l’evoluzione delle aspettative inflazionistiche. A nostro avviso le autorità monetarie e molti investitori sottovalutano la probabilità che l’inflazione dei prezzi al consumo possa rivelarsi più alta e persistente di quanto attualmente scontato dai mercati finanziari. Sebbene alcune banche centrali abbiano già aumentato i tassi, e altre potrebbero seguirne l’esempio a breve, vi è il rischio che le autorità monetarie rimangano “dietro la curva” in termini di risposta alle pressioni inflazionistiche. Quindi l’inflazione potrebbe salire ma non ci attendiamo una fine della fase di tassi complessivamente bassi che dura da decenni. Sarà quindi necessario trovare nuove modalità per salvaguardare il potere di acquisto e generare rendimento.
Riconoscere il potenziale della Cina.
La seconda maggiore economia mondiale attraversa una fase di trasformazione strategica senza precedenti: è importante non perdere mai di vista questo aspetto e monitorare gli sviluppi del Paese, anche in presenza di un rallentamento della crescita economica e di criticità in specifici settori dovute alla regolamentazione più rigida. La volatilità continuerà a caratterizzare gli investimenti in Cina, ma rimaniamo comunque convinti della loro validità in un’ottica di lungo periodo. Conoscere ed approfondire il più ampio contesto politico e le strategie delle autorità locali è essenziale per muoversi attivamente sul mercato ed essere posizionati al meglio.
Sostenere lo sviluppo sostenibile
Considerato l’impegno globale a raggiungere la neutralità carbonica entro alcuni decenni, quali sono le opportunità a disposizione degli investitori per generare un impatto positivo attraverso le proprie scelte di portafoglio? La domanda degli investitori, il contesto normativo in rapida evoluzione e gli enormi volumi di dati comporteranno un innalzamento dell’asticella relativamente ai risultati raggiungibili mediante l’impact investing e alle modalità con cui raggiungerli. Si tratta di un argomento molto complesso che coinvolge numerosi stakeholder in fasi diverse della transizione a “net zero”. Ci aspettiamo che la sostenibilità sia un fenomeno “disruptive” che stravolga la “old economy”, poiché le persone vorranno ridurre l’impronta ecologica negativa (footprint) e al contempo rafforzare l’impatto positivo sulla sfera ambientale e sociale.
Navigare in un contesto di tassi che variano: rafforzare i portafogli nell’eventualità di errori sul fronte monetario
Se prendiamo in considerazione l’ammontare di stimoli erogati, possiamo affermare che le banche centrali si trovano in un “territorio inesplorato”. Di conseguenza, aumentano i rischi di errori sul fronte delle loro politiche di intervento, e ciò potrebbe avere importanti conseguenze su alcune aree dell’economia globale, oltre a rendere l’inflazione più volatile e a incidere sull’andamento dei mercati finanziari. In definitiva, le banche centrali si muovono “sul filo del rasoio”.
La Federal Reserve (Fed) USA e la Banca Centrale Europea (BCE) hanno annunciato piani per ridimensionare i programmi di acquisto di asset e aumentare i tassi. Al contempo, così come anche altre banche centrali, non intendono attuare politiche “troppo restrittive”. Appaiono meno preoccupate dall’aumento dell’inflazione, che avanza a un ritmo superiore a quello dell’inasprimento dei tassi di riferimento. In gergo tecnico sono “dietro la curva”. Dati gli elevati livelli di indebitamento pubblico e privato, sono anche consapevoli che una stretta monetaria troppo marcata rischierebbe di provocare un aumento dei default. Il persistente supporto da parte della politica monetaria è una delle ragioni alla base della nostra convinzione che l’inflazione si manterrà elevata più a lungo di quanto attualmente prospettato dai mercati. Ed anche alcune tendenze di lungo periodo nell’economia reale risultano, anche solo in misura marginale, inflazionistiche: citiamo ad esempio il rallentamento del commercio internazionale, l’aumento dei salari e la lotta al cambiamento climatico. Con ogni probabilità, l’aumento dei costi dei certificati CO2 e gli adeguamenti necessari al passaggio a un’economia “green” inizialmente comporteranno un aumento dei prezzi, nonostante l’impatto positivo a lungo termine per la crescita e il pianeta.
In ogni caso, nel complesso le forze che negli ultimi quarant’anni hanno determinato la continua discesa dei tassi di interesse verso lo zero non sono venute meno, e siamo convinti che avranno un ruolo dominante ancora per qualche tempo. Pertanto, è verosimile che tassi e rendimenti rimangano bassi ancora a lungo. Implicazioni per gli investitori: nell’attuale contesto in rapida evoluzione considerare la necessità di cambiare i portafogli di investimento Di fronte ad uno scenario di tassi di interesse bassi ancora a lungo e di inflazione più elevata rispetto al periodo pre Covid, risulta opportuno riconsiderare l’asset allocation dei portafogli di investimento. Saranno probabilmente necessari approcci diversi per navigare in contesti caratterizzati da differenze nei livelli di crescita e nei rendimenti potenziali. In generale, sarà fondamentale adottare un approccio più dinamico per affrontare un periodo in cui le condizioni sui mercati possono cambiare velocemente e il rischio di errori da parte delle autorità monetarie e fiscali resta elevato.
Di seguito quattro idee per il 2022:
Approccio “barbell” I tassi di interesse più alti, il ridimensionamento dei programmi di acquisto di bond delle banche centrali e il rialzo dell’inflazione, con ogni probabilità comporteranno un indebolimento delle quotazioni obbligazionarie e un aumento dei rendimenti. In un contesto simile, un possibile approccio consiste nel vedere i portafogli come “bilancieri” (barbell) che collegano due gruppi di asset: da un lato quelli adatti alla preservazione del capitale (tra cui titoli governativi, credito, investimenti assimilabili alla liquidità e strumenti alternativi liquidi), dall’altro quelli pensati per accrescere il capitale e generare reddito (tra cui obbligazioni emergenti, azioni e anche asset dei private market). Le soluzioni multi-asset, che mettono insieme elementi di entrambi i gruppi, possono consentire agli investitori di perseguire molteplici obiettivi.
Investimenti tematici L’investimento tematico permette di diversificare i portafogli e al contempo di adeguarsi ai profondi cambiamenti di lungo periodo in ambito sociale e demografico. Temi quali trasformazione in ambito sanitario e ricorso alle tecnologie digitali, rappresentano nuove fonti di crescita e rendimento potenziale che le soluzioni tradizionali, classificate per settore o area geografica, potrebbero non cogliere pienamente. Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU offrono una “finestra sul futuro” utile per individuare le aziende in grado di cogliere tali opportunità.
Private market Nel contesto attuale i private market potrebbero rivelarsi particolarmente attraenti per gli investitori istituzionali, in presenza di premi di illiquidità ancora interessanti. Gli asset dei private market possono offrire varie coperture intrinseche qualora il recente aumento dell’inflazione dovesse trasformarsi in una tendenza a lungo termine. Gli investitori possono anche puntare sui private market alla ricerca di alpha finanziario e al tempo stesso contribuire al miglioramento del mondo in cui viviamo. Oggi quest’ultimo aspetto è particolarmente rilevante, basti pensare agli impegni assunti da enti pubblici e privati nel quadro del “build back better” post pandemia, ad esempio sotto forma di investimenti in istruzione, sanità o infrastrutture digitali ottimizzate.
Atteggiamento dinamico Gli stimoli monetari e fiscali, seppur ancora consistenti, sono in diminuzione. I dati di crescita e inflazione rimarranno probabilmente molto più volatili che nei cicli passati, pertanto sarà più difficile fare previsioni. E la crescita potrebbe dipendere sempre più da fattori “endogeni” (interni) come consumi o progressi in ambito tecnologico. In un contesto simile gli scenari possono cambiare rapidamente. Questo implica che anche la combinazione ottimale di asset dovrà variare in risposta a tali cambiamenti, mantenendo un’esposizione agli asset più rischiosi senza assumere livelli eccessivi di rischio complessivo. Sarà quindi fondamentale un approccio molto dinamico e attivo, che consenta di modificare prontamente il posizionamento in linea con gli sviluppi sul fronte economico.
Cina: la volatilità non deve essere un deterrente
Un fattore da monitorare attentamente nel 2022 sarà il livello di nervosismo sui mercati derivante dagli sviluppi della situazione in Cina, la seconda economia al mondo. Senza dubbio la crescita ha registrato un rallentamento e i recenti problemi sul fronte normativo hanno innescato dei sell-off. Tuttavia, a nostro parere questi aspetti sono parte integrante dell’investimento in Cina e dovrebbero essere gestiti in un’ottica di lungo periodo. Nell’immediato, dalla Cina giungono numerose notizie incoraggianti. Il settore bancario è solido, il governo si è impegnato a rafforzare la sua posizione nel sistema economico globale e i finanziamenti provenienti dall’estero rappresentano solo una percentuale contenuta del totale. Le valutazioni delle azioni cinesi sono generalmente più convenienti di quelle delle omologhe USA. E in vista del XX Congresso del Partito Comunista, a ottobre 2022, è probabile che i funzionari governativi facciano quanto in loro potere per alimentare l’ottimismo. A scanso di equivoci, l’investimento in Cina incontrerà delle fasi critiche. Alla base delle tensioni USA-Cina vi è un persistente “darwinismo digitale”, vale a dire una pluridecennale corsa al potere a livello globale alimentata da tecnologia e intelligenza artificiale. A tale proposito, per ridurre la dipendenza dal commercio estero la Cina sta cercando di diventare sempre più autosufficiente sostenendo la produzione interna di dispositivi high-tech e i consumi domestici. Dovrebbero emergere dei “campioni nazionali”, ovvero società che offrono alternative locali a merci che in precedenza venivano importate, accrescendo il vantaggio competitivo della Cina su scala globale. Implicazioni per gli investitori: comprendere la storia e la strategia della Cina è fondamentale Nel caso della Cina riteniamo sia essenziale un approccio di gestione attivo, per navigare al meglio in tale mercato e sfruttare l’inevitabile volatilità per costituire posizioni. Vediamo opportunità interessanti nei settori in cui per Pechino l’autosufficienza è un’esigenza strategica (semiconduttori e robotica), nonché nei comparti coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio (energie rinnovabili e filiera dei veicoli elettrici). Gli investitori dovrebbero considerare l’aggiunta di investimenti tematici “satellite” all’allocazione core alle A-share cinesi, incentrati su aree con un grande potenziale come sanità o tecnologia. La strada non sarà priva di ostacoli e gli investitori dovranno accettare il fatto che la volatilità caratterizza da sempre la crescita del mercato azionario cinese. Inoltre, è opportuno conoscere la storia economica, sociale e culturale del Paese, nonché l’evoluzione della linea politica. Integrare l’analisi bottom-up con la comprensione del contesto generale può aiutare gli investitori a scoprire gli ambiti in cui le priorità strategiche della Cina si traducono in opportunità.
Sostenere lo sviluppo sostenibile
Investire in un cambio di mentalità a livello globale Nel 2022 ci aspettiamo che gli aspetti legati alla sostenibilità siano sempre più integrati nelle decisioni di investimento, sia che si tratti della mitigazione dei rischi futuri o della risoluzione dei problemi di oggi. Di seguito cinque modi in cui l’investimento sostenibile potrebbe contribuire alla definizione del programma economico globale per il prossimo anno.
- Definire il percorso verso la decarbonizzazione Sulla scia dell’ultima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), assisteremo a un’analisi più rigorosa delle strategie predisposte dai singoli stakeholder per azzerare le emissioni nette di carbonio. I vari Paesi dovranno comunicare la loro situazione attuale e i cambiamenti previsti; inoltre occorrerà la convergenza di tutti gli stakeholder verso un obiettivo comune. Le decisioni su questo fronte modificheranno le modalità di produzione e consumo dei prodotti, influendo sulla crescita economica.
- Elaborare i dati e affrontare i conflitti Ci aspettiamo che le nuove regolamentazioni abbiano un impatto significativo sull’attività operativa delle aziende. Gli investitori avranno bisogno di maggiori risorse per elaborare enormi volumi di dati, e non si esclude che i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) possano anche essere in “competizione” fra di loro. Ad esempio, l’abbandono dei combustibili fossili potrebbe rivelarsi positivo per l’ambiente, ma l’eliminazione di posti di lavoro potrebbe limitare l’accesso al cibo o all’assistenza sanitaria. Pertanto, è fondamentale che la transizione all’energia pulita sia “giusta” (“just transition”). Gli investitori dovranno essere aiutati a navigare in un contesto critico, complesso e in rapida evoluzione.
- Rendere la sostenibilità un fattore strutturale Una “new economy” sta prendendo forma, in cui la sostenibilità influenza il futuro di ogni società, settore e area geografica. Ad esempio, la pandemia di Covid-19 ha fatto emergere i limiti del modello “just in time”, incentrato sulla minimizzazione dei costi e sulla massimizzazione dell’efficienza. Le filiere sono state danneggiate e devono essere ripensate; i costi effettivi che in passato erano esternalizzati e differiti, potrebbero quindi trasmettersi immediatamente nei prezzi pagati dai consumatori.
- Focalizzarsi sull’impatto Porre l’attenzione sui fattori ESG può contribuire ad accrescere la resilienza di aziende e sistemi, ma la pandemia e l’escalation di eventi meteorologici estremi rendono necessario modificare piani ed agende. Sempre più spesso gli investitori vogliono che il loro capitale favorisca cambiamenti nel mondo reale. L’impact investing rappresenta una soluzione: si tratta di un segmento in espansione che può consentire, in modo credibile, di generare sia un impatto positivo mirato e misurabile a livello ambientale o sociale, sia rendimento finanziario.
- Andare “oltre il clima” Dobbiamo pensare alla sostenibilità come a un universo composto da tre aree interconnesse. Il focus sul cambiamento climatico determinerà le temperature a cui vivranno le generazioni future. Al fine di assicurare la vita a temperature più elevate dobbiamo però stabilire dei confini planetari (planetary boundary) tali da consentire il rispetto della biodiversità e la creazione di un contesto operativo sicuro per l’umanità. E tutti i cambiamenti devono avvenire in modo tale da migliorare l’uguaglianza e il benessere sociali, motivo per cui il capitalismo inclusivo assumerà sempre più rilevanza.
Implicazioni per gli investitori: allargare gli orizzonti e focalizzarsi sull’impatto
L’investimento sostenibile non deve essere relegato ad una singola porzione del portafoglio. Risulta sempre più rilevante per il successo di una strategia di investimento. Vediamo, ad esempio, come la sostenibilità sia trasversale ad altri due dei nostri principali temi di investimento per il 2022: – La Cina riveste un ruolo fondamentale per l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 e l’implementazione di soluzioni per la generazione energetica a livello globale; pertanto, è essenziale che il resto del mondo si confronti e comprenda il percorso intrapreso dalla Cina. – La transizione verso un’economia più “verde” accrescerà probabilmente le pressioni inflazionistiche nel medio periodo pur in presenza di una diminuzione delle disuguaglianze. Al contempo, gli investimenti green potrebbero offrire un interessante potenziale di rendimento, fondamentale nell’attuale contesto di tassi bassi. A nostro parere l’impegno globale verso la risoluzione di importanti questioni critiche, catalizzerà l’attenzione sul concetto di “impatto”, che riguarda anche le modalità con cui le aziende gestiscono la loro impronta ecologica negativa (footprint) insieme al più ampio contributo positivo alla società (handprint). Gli investitori dovrebbero effettivamente appoggiare questa prospettiva più ampia del successo di un’azienda. Inoltre, per raggiungere obiettivi di sostenibilità essenziali occorreranno ingenti risorse: per questo ci aspettiamo che tutte le asset class (nei mercati tradizionali e nei private market) in ogni area geografica siano sempre più allineate all’impact investing.
Redazione
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