House View trimestrale di abrdn
Per il 2025 abrdn è positiva sulle azioni Usa e dei mercati sviluppati, nonostante le incertezze sui cambiamenti politici. Opportunità selettive sui mercati emergenti.
L’ultima House View di abrdn analizza lo scenario macro e le prospettive di investimento, con un focus sugli Stati Uniti e le implicazioni di uno scenario “Trump 2.0”.
La view è diventata più positiva sulle azioni dei mercati sviluppati, supportata dalla robusta crescita degli utili negli Usa e da un probabile ampliamento dei vincitori nel settore tech e AI.
Tuttavia, le elevate valutazioni delle azioni statunitensi comportano dei rischi: il divario di valutazione tra i titoli statunitensi e quelli europei ha raggiunto un livello record. Questo ci spinge a mantenere un posizionamento relativamente ridotto.
Nel complesso, abrdn mantiene un orientamento positivo sul rischio societario e sul dollaro, così come sul settore immobiliare. Mentre adotta una posizione neutrale sulla maggior parte dei mercati obbligazionari, evidenziando la divergenza come tema chiave. Secondo la House View, inoltre è preferibile che gli investitori assumano un rischio diversificato sui mercati finanziari, invece di restare liquidi.
Un dollaro più forte e l’incertezza relativa al commercio globale potrebbero rappresentare un potenziale freno per il debito dei mercati emergenti, recentemente oggetto di downgrade. Tuttavia la House View evidenzia come le economie emergenti possano rivelarsi vincenti nell’evoluzione dei modelli di globalizzazione. In particolare, si prospettano opportunità interessanti nei Paesi a più alto rendimento dell’America Latina.
La House view suggerisce di monitorare alcuni rischi, tra i quali le politiche commerciali, fiscali e migratorie negli Stati Uniti, la crescita cinese e l’efficacia delle misure di stimolo, oltre a vari fattori politici e geopolitici a livello globale.
Peter Branner, Chief Investment Officer, abrdn, ha commentato: “In vista del 2025 vi è una notevole incertezza sui contorni precisi dei prossimi cambiamenti politici sotto il presidente eletto Donald Trump. Riteniamo che ci sia un rischio sostanziale che l’amministrazione Trump si riveli molto più dirompente delle attese, sia al rialzo sia al ribasso in termini di risultati economici e di mercato. Esistono anche scenari in cui l’agenda politica di Trump potrebbe rivelarsi ancora più favorevole alla crescita e al sentiment di mercato.
Prevediamo una crescita del PIL statunitense ancora sostenuta nel 2025, trainata da un mercato del lavoro in rallentamento ma ancora solido. E da una forte redditività aziendale, seguita da una crescita leggermente più sostenuta nel 2026, grazie a tagli fiscali e deregolamentazione.
In questo contesto, siamo positivi sui titoli azionari dei mercati sviluppati, viste le solide prospettive di crescita degli utili statunitensi. E continuiamo ad aggiornare la nostra view positiva sull’immobiliare, con il mercato che si sta risollevando dalla parte bassa del ciclo.
Siamo moderatamente positivi sui mercati emergenti in previsione di ulteriori stimoli da parte della Cina. E abbiamo individuato opportunità in mercati emergenti selezionati che possono trarre vantaggio dal cambiamento dei modelli di globalizzazione.“
Small cap
I cambiamenti imminenti nella politica statunitense sono fonte di incertezza. Ma è probabile che avvantaggeranno soprattutto le imprese statunitensi e in particolare le small cap. Il programma di deregolamentazione portato avanti dall’amministrazione Trump vedrà probabilmente la Federal Trade Commission facilitare le attività di fusione e acquisizione, allentando al contempo le norme sul capitale bancario e concedendo più permessi di esplorazione energetica.
I tagli alle imposte per le aziende tenderanno a beneficiare maggiormente le società più piccole. Mentre i dazi colpiranno in modo sproporzionato le imprese esposte a livello internazionale.
Mercati emergenti
Sul fronte dei mercati emergenti, la politica commerciale degli Stati Uniti potrebbe comportare sia vincitori sia vinti. Infatti, alcuni dei Paesi più vulnerabili, come Messico e Vietnam, sono anche meglio posizionati per trarre vantaggio dal reshoring, se gli Stati Uniti perseguiranno un rapido allontanamento dalla Cina.
La crescita cinese mostra segnali di lieve ripresa in vista del 2025, supportata dalla probabilità di un ulteriore allentamento delle politiche economiche. Con valutazioni contenute, questa asset class rappresenta un’opportunità interessante, soprattutto nel caso di un allentamento significativo da parte della Cina.
Macro: cosa faranno le banche centrali
Per il 2025, abrdn prevede una crescita del PIL americano ancora forte, trainata da un mercato del lavoro in rallentamento ma ancora solido e da una forte redditività aziendale. I tagli fiscali dovrebbero essere un volano per la crescita nel 2026. Ma è probabile che l’impatto negativo delle misure in materia di immigrazione e di espulsione si accentui nel medio termine.
La combinazione di una domanda aggregata più forte e di un impatto negativo sull’offerta si tradurrà in un’inflazione statunitense probabilmente più elevata del previsto, con un’inflazione PCE core che dovrebbe attestarsi intorno al 2,5% per i prossimi anni.
Pertanto, la House View di abrdn prevede che la Fed taglierà solo tre volte nel 2025, lasciando i tassi a un plateau più alto del 3,5-3,75% e i tassi di interesse dei mercati sviluppati a divergere nei prossimi anni.
Mentre la Fed probabilmente taglierà meno di quanto previsto in precedenza, la BCE probabilmente taglierà in modo più aggressivo a causa dell’incertezza commerciale e della debolezza economica di fondo dell’UE.
Redazione
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