Le persone pensano di conoscere il mondo e le cose con molta più precisione, coerenza e profondità di quanto non sia in realtà.

Prova a prendere un oggetto o uno strumento che usi regolarmente. Se ti venisse chiesto di descrivere nel dettaglio come funziona cosa succederebbe? Probabilmente ti renderesti conto di non conoscerlo così bene come pensi.

L’illusione delle profondità esplicativa

In un celebre studio del 2002, gli psicologici Rozenblit e Keil chiesero ad una serie di partecipanti di valutare quanto a fondo comprendessero il funzionamento di alcuni oggetti o strumenti familiari come ad esempio una cerniera, una toilette con scarico o una bicicletta. Le persone, sulla base di un’autovalutazione su una scala da 1 a 7, dichiararono un livello di conoscenza soddisfacente, di poco inferiore a 4.

Successivamente, fu richiesto ai partecipanti di mettere per iscritto, spiegando bene tutti i passaggi, come questi oggetti funzionassero realmente, anche facendo ricorso a disegni per rendere ancora più chiara la descrizione.

Una volta terminato questo esercizio, furono di nuovo invitati a fornire un’autovalutazione della loro comprensione. E qui sta la sorpresa: nella seconda versione, quasi tutti i partecipanti abbassarono drasticamente la propria votazione.

I due psicologi definirono questo effetto illusione della profondità esplicativale persone pensano di conoscere il mondo e le cose con molta più precisione, coerenza e profondità di quanto non sia in realtà. Quando sono poste di fronte alla sfida di fornire una spiegazione dettagliata, si rendono conto di sapere molto meno di quanto pensassero.

Il fatto è che molto spesso confondiamo la conoscenza funzionale con la conoscenza sistemica: cioè, pensiamo che per il semplice fatto di saper far funzionare una cosa, ci aspettiamo anche di capire come funzioni. Ma quando poi si rompe la bicicletta, la toilette o il PC, non sappiamo ripararli e ci rendiamo conto che non è così.

Conclusioni

Il grande fisico Richard Feynman amava ripetere: “ho imparato molto presto la differenza tra il conoscere il nome di una cosa e il conoscere una cosa.”

“Ho imparato molto presto la differenza tra il conoscere il nome di una cosa e il conoscere una cosa.” (Richard Feynman)

Per gran parte delle situazioni ci è sufficiente una conoscenza funzionale, saper far funzionare le cose: non è certo possibile capire in profondità come funziona un PC, il motore della macchina o l’impianto elettrico di casa nostra. Sarebbe troppo dispendioso in termini di tempo ed energie.

Ma in determinati ambiti, soprattutto al lavoro dove passiamo gran parte del nostro tempo, dovremmo aspirare ad avere una conoscenza approfondita delle cose che ci riguardano, capire veramente come funzionano. Altrimenti non saremmo mai in grado di avere idee innovative o trovare soluzioni a quelle situazioni in cui le cose si rompono e non funzionano come ci aspettavamo.

Bibliografia

Heath, Dan. Reset. Avid Reader Press, 2025.

Articolo a cura di Thinkin Park


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