L’ultima agenda macro della settimana sarà movimentata da diversi dati. Dopo
i dati giunti dalla Cina su inflazione e produzione, è in arrivo il dato sulla
produzione industriale in Italia. La mediana delle attese ne ipotizza un nuovo
recupero congiunturale a ritmo di 0,3%, coerente con le indicazioni su maggio
giunte dagli indici congiunturali come Pmi e fiducia. In agenda alle 10, il dato
Istat sarà seguito un’ora dopo, alla Camera, dalla presentazione del rapporto
annuale 2021 sulla situazione del paese a cura dell’istituto centrale di statistica.
Sempre alle 11, da Istat, la nota sulla congiuntura relativa al bimestre
maggio/giugno.
In mattinata in arrivo dalla Gran Bretagna la stima del Pil e la bilancia commerciale di maggio, insieme alla produzione industriale e manifatturiera. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti in arrivo il dato delle scorte all’ingrosso.
Tra gli appuntamenti, si segnala che a Venezia si apre la riunione dei ministri dell’economia e delle finanze e dei banchieri centrali del G20.
Dal Regno Unito, l’Office for National Statistics ha reso noto che il PIL e’
cresciuto dello 0,8% a maggio risultando inferiore alla lettura precedente, pari a
+2%, e alle attese di +1,5%. Sempre nel mese di maggio, la produzione
manifatturiera nel Regno Unito è diminuita dello 0,1% rispetto al mese
precedente, risultando inferiore alle attese, dopo la flessione dello 0,3% ad
aprile. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno l’indice è cresciuto del
27,7% a fronte di un incremento atteso del 29,5%, dopo la crescita del 39,7%
della rilevazione precedente.
La debolezza dei listini asiatici, spaventati dalla velocità dei contagi della
variante Delta, favorisce la valute rifugio più tradizionali come yen e franco.
Il cross euro/dollaro è a 1,1827, in calo di 0,08%; il cambio euro/yen è a
130,21 mentre il dollaro contro yen scambia a 109,99.
In lieve rialzo le quotazioni petrolifere, che guardano da un lato alla vistosa
erosione delle scorte Usa ma dall’altro all’impasse sull’offerta in sede di
Opec+. I futures sul Brent scambiano in rialzo dello 0,25% a USD 74,33 il barile,
mentre al Nymex il Wti Usa è in rialzo dello 0,55% a USD 73,35.
Stamane il Bund future giugno ha aperto in calo di 19 bp a 174,15, il Btp future
perde 4 bp a 152,26. Lo spread Btp/Bund riparte da 107 pts, con il rendimento
del nostro Btp decennale allo 0,76%. Primo dei due appuntamenti con le aste di
fine mese. A disposizione degli investitori EUR 7,5 mld di Bot a 12 mesi, poco
meno dei EUR 7,77 mld in scadenza.
Apertura in rialzo per le borse europee, con Piazza Affari positiva dello
0,60% circa in apertura. Positivi anche tutti i principali indici EU. In rialzo i
titoli bancari sul Ftse Mib insieme a tutti gli altri titoli. I migliori in apertura
sono Campari, Recordati, Pirelli, Stellantis, Amplifon e Telecom Italia.
Borse asiatiche contrastate stamane. L’indice Nikkei 225 della borsa di
Tokyo cede lo 0,65%, smorzando le perdite, dopo essere capitolato di quasi il
2%. Shanghai in flessione dello 0,10%, la borsa di Seoul cede l’1,10% e
Sidney l’1% circa. Unica positiva Hong Kong a +0,87%. In Giappone, lo stato
di emergenza entrerà in vigore il prossimo lunedì e durerà fino al 22 agosto.
Ciò ha costretto gli organizzatori dei Giochi Olimpici a vietare del tutto la
partecipazione degli spettatori. Sul fronte macro, in Cina la dinamica dei
prezzi a monte della filiera segna in giugno una crescita tendenziale di 8,8%,
in perfetta sintonia con il consensus la crescita di 9% vista in maggio, record da
oltre 10 anni.
Wall Street ha chiuso in calo ieri, seppur in recupero rispetto ai minimi di
inizio seduta. Il Dow Jones ha ceduto lo 0,75%, lo S&P500 è sceso dello
0,86% e l’indice tecnologico Nasdaq ha perso lo 0,72%. Sui mercati globali
sembra essere scattato il risk-off in scia all’aumentare delle preoccupazioni
sulle prospettive di ripresa economica con la variante Delta che potrebbe
impattare proprio nella seconda metà del 2021. Sul fronte corporate, seduta
nervosa per i titoli del settore petrolifero dopo che il prezzo del greggio a New
York è tornato vicino ai USD 73. Chevron ha ceduto lo 0,32%, mentre
ExxonMobil ha perso lo 0,45%. In rosso i titoli del settore finanziario: Goldman
Sachs e Jp Morgan hanno chiuso in calo rispettivamente del 2,37% e
dell’1,73%.
Redazione
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