I commenti degli esperti di Allianz GI, abrdn, Carmignac, La Francaise e MFS in vista della riunione della Banca Centrale Usa
Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors
Prevediamo che la Federal Reserve (Fed) statunitense annuncerà un rialzo dei tassi di 25 pb in occasione della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di mercoledì.
Nonostante i dati rassicuranti sull’economia, in particolare il calo dell’inflazione, la battaglia non è ancora vinta e non si può escludere un ulteriore aggiustamento.
Il rialzo non dovrebbe sorprendere i mercati.
James McCann, Vicecapo economista di abrdn
Questa sarà una di quelle riunioni della Fed in cui l’attenzione si concentra meno sulle azioni e più sulle parole. Un rialzo di 25 punti percentuali sembra ormai scontato, come ben anticipato nella riunione precedente. Ma come potrebbero cambiare i segnali di politica futura della banca centrale sulla scia dell’incoraggiante rallentamento dell’inflazione a giugno?
Non crediamo che la Fed si lasci prendere troppo la mano in questa fase, dato che in passato si è lasciata fuorviare da falsi segnali di rallentamento dell’inflazione. Powell continuerà probabilmente a segnalare che l’inflazione resta troppo alta, il mercato del lavoro troppo rigido e che probabilmente sarà necessario un ulteriore inasprimento per riportare la crescita dei prezzi verso il target in modo sostenibile.
Nonostante queste premesse, riteniamo che il rialzo di luglio sarà l’ultimo del ciclo, in quanto l’effetto delle passate strette monetarie peserà sempre di più sull’attività statunitense nella seconda metà di quest’anno. Pensiamo ancora che questo freno culmini in una recessione verso la fine dell’anno. Ma se l’economia dovesse rimanere più resistente, dovrebbero esserci maggiori possibilità di un atterraggio morbido a fronte di sviluppi più incoraggianti sul fronte dell’inflazione.
Kevin Thozet, membro dell’Investment Committee di Carmignac
I dati dell’indice dei prezzi al consumo di giugno hanno finalmente mostrato segnali incoraggianti: il dato preferito dalla Fed sull’inflazione core ha finalmente interrotto il proprio trend al rialzo. Le prossime tre rilevazioni sull’inflazione dovrebbero attestarsi allo 0,2% su base mensile, in linea con il target annuale del 2% fissato dalla Fed, il che è una buona notizia.
Il mercato del lavoro sta mostrando segnali rassicuranti: le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione si sono attestate al di sotto delle aspettative, a quota 228mila (ai minimi di due mesi e 22mila in meno rispetto alle previsioni) e i salari mantengono il trend del 6% su base annua.
Entrambi i dati suggeriscono che Powell dovrebbe adottare un approccio ancora più progressivo alla politica monetaria, che si concretizzerebbe in un rallentamento della traiettoria rialzista dei tassi da parte della Fed, in attesa di indicatori più concreti di un rallentamento del mercato del lavoro, prima di porre fine alla politica monetaria restrittiva.
Questo contesto apre le porte a un possibile nuovo scenario, con un aumento dei tassi policy dello 0,25% approvato in ogni meeting. Pertanto, ci aspettiamo che il 26 luglio la banca centrale decida di rialzare i tassi dello 0,25% e restiamo convinti della possibilità di un ulteriore aumento durante il meeting di novembre, a condizione che i dati sull’occupazione di settembre e ottobre confermino un miglioramento in termini occupazionali.
François Rimeu, Senior Strategist La Française AM
Nonostante i progressi della politica monetaria, si prevede che il Federal Open Market Committee (FOMC) riprenderà ad aumentare i tassi nella riunione di luglio, dopo aver saltato il rialzo di giugno.
Di seguito le nostre aspettative:
- Il FOMC aumenterà i tassi di 25 punti base, portandoli a un intervallo di 5,25%-5,50%.
- Il presidente Powell segnalerà che la Fed potrebbe “saltare” un rialzo nella prossima riunione di settembre. Tuttavia, avvertirà che la pausa potrebbe non essere la fine del ciclo di inasprimento della Fed: il dot plot di giugno per il 2023 prevedeva un picco del tasso sui fed funds al 5,6% quest’anno.
- Jerome Powell indicherà che l’aumento potrebbe avvenire più avanti nel corso dell’anno, lasciando il tempo di valutare l’evoluzione dell’economia statunitense. Inoltre, dovrebbe ribadire che la Fed non escluderà altri rialzi dei tassi, se necessario. La Fed non permetterà che le aspettative di inflazione si disancorino.
- Il presidente della Fed segnalerà che la domanda e l’offerta stanno raggiungendo un migliore equilibrio, con un rallentamento dell’inflazione e una crescita occupazionale positiva ma in rallentamento. Tuttavia, sottolineerà che “la crescita dei salari continua ad avere un ritmo ben superiore a quello che sarebbe coerente con l’obiettivo del 2% del Comitato”.
- Powell ha ribadito che la Fed deve mantenere i tassi di interesse alti per un po’ di tempo per assicurarsi che l’inflazione scenda al suo obiettivo del 2%.
- La Fed continuerà la sua quantitative tightening con 95 miliardi di dollari al mese.
In sintesi, riteniamo che il FOMC non reagirà in modo eccessivo agli ultimi dati incoraggianti sulla pressione dei prezzi, poiché il mercato del lavoro rimane rigido. Prevediamo che la Fed continuerà a seguire il suo piano di giugno (cioè un ulteriore aumento dei tassi di 25 punti base). Il presidente della Fed Powell indicherà che il FOMC è soddisfatto dei progressi compiuti finora, mentre i responsabili delle politiche della Fed rimarranno molto cauti di fronte a un’inflazione in calo, ma ancora elevata (sottostante). Non ci aspettiamo che questo comitato sia una sorpresa per gli investitori. Di conseguenza, dovrebbe avere un impatto limitato sui mercati finanziari.
Erik Weisman, Chief Economist and Portfolio Manager, MFS Investment Management
Lo scenario di base per la riunione di luglio prevede che la Fed aumenti i tassi di interesse di 25 punti base. Questo rialzo è quasi del tutto scontato dai mercati e dubito fortemente che la banca centrale vada contro le aspettative del mercato. Rimango dubbioso sul fatto che la Fed alzerà ulteriormente i tassi, poiché la decisione dipenderà in larga misura dai dati.
Non mi aspetto che la dichiarazione formale riservi troppe sorprese. L’ultima serie di dati sul lavoro, così come la stima dell’IPC, erano entrambe in sofferenza, ma si tratta solo di un mese. Durante la conferenza stampa, mi aspetto che Powell si attenga alla narrativa sull’importanza di riportare l’inflazione nella norma e che la Fed abbia bisogno di più elementi per essere sicura di stare davvero vincendo la battaglia. Dato che Powell non vuole un allentamento delle politiche finanziarie, poiché risulterebbe controproducente per il contenimento dell’inflazione, penso che non possa permettersi di mostrarsi pessimista. Detto questo, Powell a volte si sbilancia e non si può mai sapere a cosa si appiglieranno la stampa finanziaria e i mercati.
Dove atterrerà l’economia rimane un mistero. Il percorso per un atterraggio morbido sembra essere migliorato, con un’inflazione più debole e un mercato del lavoro in rallentamento. Ma gran parte degli effetti ritardati della stretta monetaria devono ancora verificarsi. E anche se la Fed terminerà il suo ciclo di rialzi questa settimana, gli effetti degli ultimi 16 mesi di stretta potrebbero ancora spingere gli Stati Uniti verso la recessione.
Redazione
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