Essere clienti private e soprattutto wealth di una società di consulenza finanziaria o di una banca è ormai uno status symbol di grande valore: significa non solamente disporre di grandi patrimoni, ma anche essere coccolati da consulenti finanziari, esperti e professionisti che collaborano con la struttura che gestisce il patrimonio.
Ma, al di là di tutto ciò, per le società comporta sicuramente un impegno molto maggiore, ma anche un riconoscimento da parte degli investitori più evoluti. Ovviamente esiste una questione di commissioni e di capitali in gestione, ma non solamente: significa stabilire un rapporto che si estende a tutto il patrimonio e che comporta diventare consiglieri su questioni strategiche fondamentali per la famiglia cui si fornisce il servizio, come i servizi per l’impresa, il passaggio generazionale, l’ottimizzazione fiscale e l’art advisory.
Chiaramente ogni società fa del suo meglio per avvicinare questa fetta di clientela privilegiata e per offrire e diversificare i suoi servizi. Fondi&Sicav ha messo a confronto sul private e il wealth management quattro tra le maggiori società italiane. Hanno partecipato all’inchiesta Alberto Martini, direttore wealth management di Banca Mediolanum, Luigi Provenza, chief commercial officer investment & wealth management di Banca Widiba, Marco Bernardi, vicedirettore generale di Banca Generali, e Andrea Ghidoni, direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking.
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Redazione
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