Un buon punto di ingresso per le small cap. Le valutazioni relative delle small cap rispetto alla large cap sono tornate sui livelli visti durante la crisi finanziaria globale. Cristina Matti, Head of European Small & Mid Cap Equities, Amundi

Secondo lei, quali sono i fattori che rendono interessante l’investimento in small cap in questa fase?
In questo momento vediamo tre ragioni principali per investire in small cap. In primo luogo, si tratta di titoli molto convenienti rispetto alle large cap. Storicamente le small cap sono state scambiate con un premio rispetto alle large cap a causa del maggiore potenziale di crescita dei loro EPS. Oggi non è più così, perché le large cap hanno registrato una forte crescita. Per questo motivo è necessario guardare indietro fino al periodo della crisi finanziaria globale per vedere valutazioni relative delle small cap rispetto alle large cap a questi livelli.
Riteniamo che ciò sia ingiustificato e che possa offrire un interessante punto di ingresso, considerando che il tasso atteso di crescita degli EPS delle società più piccole dovrebbe rimanere più elevato rispetto a quello delle large cap. In secondo luogo, le small cap sono per definizione più focalizzate sul mercato interno. Data l’incertezza sui dazi commerciali e il conseguente impatto sugli esportatori internazionali, le small cap potrebbero rappresentare un relativo rifugio sicuro, data la loro esposizione all’economia nazionale.
L’ultimo motivo per cui siamo ottimisti sulle prospettive delle small cap è il contesto dei tassi d’interesse. Storicamente le small cap hanno ottenuto buoni risultati quando i tassi d’interesse sono in calo. Il motivo è abbastanza logico. Le small cap hanno maggiori vincoli nell’ottenere la leva finanziaria rispetto alle large cap. Pertanto, quando i tassi scendono, le small cap dovrebbero trarre vantaggio dalla riduzione del costo relativo agli interessi. Con la FED fermamente in “modalità taglio” e la BCE orientata a raggiungere e mantenere l’obiettivo di un tasso terminale del 2%, questa politica monetaria di sostegno dovrebbe essere un vento di coda.
In relazione a questo stato della dinamica dei tassi d’interesse, la loro riduzione dovrebbe essere di supporto all’economia sottostante, in considerazione del fatto che le small cap non solo sono più esposte a livello nazionale, ma sono anche più sensibili dal punto di vista economico. Pertanto, se la combinazione di tassi più bassi ed espansione fiscale dovesse favorire l’economia sottostante, le small cap dovrebbero beneficiarne naturalmente.
In aggiunta agli aspetti macroeconomici finora citati, troviamo anche molte interessanti opportunità bottom up all’interno del segmento delle piccole e medie capitalizzazioni. Ad esempio, quando pensiamo al tema dell’intelligenza artificiale pensiamo ai grandi produttori di chip, ma nell’ambito delle small cap possiamo trovare ad esempio esposizioni interessanti nei produttori di apparecchiature per semiconduttori. Altre aree di interesse per noi oggi riguardano aziende operanti in settori legati all’espansione fiscale di cui sopra. Infatti, con i governi che si impegnano a spendere di più per le infrastrutture, la difesa e altri settori chiave dell’economia, possiamo trovare molte società a piccola capitalizzazione con un’esposizione in settori come l’industria e i materiali.
Quanto potrebbe dare impulso alla performance delle small cap un allentamento monetario da parte della Federal Reserve?
È molto difficile da quantificare. L’unico elemento di cui possiamo essere certi è che i tassi più bassi saranno un sostegno per le società a piccola capitalizzazione. Naturalmente, tassi più bassi aiuteranno i diversi segmenti del mercato in modi diversi. L’aspetto positivo è che le società esposte a segmenti sensibili ai tassi, come il settore immobiliare e i servizi di pubblica utilità, saranno quelle che ne beneficeranno di più. Chiaramente, tassi più bassi potrebbero rappresentare una sfida per il settore finanziario, in particolare per le banche. Nel complesso, questa politica monetaria di sostegno dovrebbe essere utile per l’economia in generale, sostenendo in generale gli asset di rischio.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

