articolo tratto da uno studio di Stefano Ambrosetti economic research di Bnl Bnp Paribas

Il risparmio gestito, nel contesto attuale, presenta alcuni elementi di discontinuità rispetto al recente passato a causa di una situazione di mercato meno favorevole.

Il patrimonio a fine giugno 2023 ammontava 2,27 trilioni di euro, un valore di poco superiore a quello a chiusura del 2022, ma ancora distante dal picco di quasi 2,6 trilioni del 2021. Anche la raccolta mostra segnali di rallentamento. Dopo avere raggiunto nel 2021 la somma di 92 miliardi, nel 2022 ha registrato un valore positivo per 15 miliardi. Nei primi sei mesi del 2023 i flussi netti hanno invece evidenziato alcune difficoltà, registrando un saldo netto negativo per 17 miliardi

L’attività di gestione del risparmio nel 2023 ha evidenziato segnali di una situazione di mercato meno favorevole rispetto al recente passato. Il patrimonio gestito a fine giugno 2023 ammontava 2,27 trilioni di euro, un valore di poco superiore a quello a chiusura del 2022, ma ancora distante dal picco di quasi 2,6 trilioni del 2021. Anche la raccolta mostra segnali di rallentamento. Dopo avere raggiunto, nel complesso del 2021, 92 miliardi di euro, nel 2022 ha chiuso con un valore positivo per 15 miliardi. Nei primi sei mesi dell’anno in corso, la raccolta netta ha invece evidenziato alcune difficoltà, registrando un saldo netto negativo per 17 miliardi di euro. Questo risultato appare legato in gran parte all’andamento dalle gestioni patrimoniali (-13 miliardi), mentre le gestioni collettive (fondi aperti e chiusi) hanno registrato un saldo negativo più contenuto (-4 miliardi).

La composizione del patrimonio gestito evidenzia una sostanziale equiripartizione delle masse tra il comparto dei fondi comuni (aperti e chiusi) e le gestioni di portafoglio (Gpf, Gpm, gestioni previdenziali e gestioni di prodotti assicurativi). Il peso dei fondi comuni sul totale del risparmio gestito negli ultimi anni è progressivamente aumentato, grazie a un ritmo di sviluppo più sostenuto rispetto alle gestioni patrimoniali. Il maggiore slancio evidenziato dal mercato dei fondi ha portato questo comparto a sopravanzare le gestioni collettive. A giugno 2023 i fondi detenevano un peso pari al 53% del totale, inferiore di quattro punti percentuali rispetto a quello della crisi finanziaria del 2008 (57%).

Nel corso del 2022 entrambi i comparti del risparmio gestito, pur a fronte di una raccolta netta positiva per le gestioni collettive e sostanzialmente invariata per quelle di portafoglio, hanno registrato una flessione del patrimonio nell’ordine del 15% per effetto della sfavorevole dinamica dei mercati finanziari. Nei primi sei mesi del 2023 il recupero è stato leggermente più accentuato per il comparto dei fondi con +2,7% del patrimonio a fronte del +1,4% delle gestioni di portafoglio, penalizzate da un andamento negativo della raccolta netta più accentuato. Il patrimonio delle gestioni patrimoniali è costituito prevalentemente da gestioni istituzionali (prodotti assicurativi e previdenziali) e in misura ridotta da gestioni retail. 

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Redazione

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