Apertura positiva per le borse europee con Piazza Affari che guadagna circa mezzo punto percentuale. Azionariato asiatico complessivamente positivo stamane. Positiva la chiusura di Wall Street. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

Diversi gli spunti dall’agenda macro di oggi, mercoledì 22 dicembre.
Sul fronte europeo, l’ONS (Office for National Statistics) ha reso noto che nel
Regno Unito il PIL e’ cresciuto dell’1,1% nel terzo trimestre 2021, risultando
inferiore alle attese di +1,3% e alla prima lettura di +1,3%. Su base annuale il PIL
e’ risultato in crescita del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2020 risultando
superiore alle attese di +6,6% e dal +6,6% della prima lettura. Il dato del terzo
trimestre si conferma in rallentamento rispetto a quello del secondo trimestre
fissato su un incremento del 23,6%. Nel primo trimestre il Pil è risultato in calo
del 6,1%. Da oltreoceano, l’agenda macro di oggi prevede il Pil annualizzato
Usa per il terzo trimestre, ma anche la fiducia dei consumatori e le vendite di
case esistenti sempre per gli Usa. È atteso anche il consueto aggiornamento
settimanale sui livelli scorte e dati produzione petrolio e carburanti. A tal
proposito, secondo le stime riportate martedì dall’American Petroleum
Institute (Api), le riserve di greggio sono calate in Usa di quasi 3,7 mln di barili
nella settimana chiusa il 17 dicembre. Le scorte di benzina sono invece
cresciute di 3,7 mln di barili. Sul fronte asiatico, i verbali relativi al meeting
della Bank of Japan (BoJ) di 27 e 28 ottobre confermano che le politiche
monetarie di allentamento proseguiranno fino al raggiungimento della
stabilità dei prezzi. Non solo, i membri della BoJ non escludono ulteriori misure
di stimolo se necessario. Nel meeting di fine ottobre la BoJ, aveva confermato
ancora i tassi d’interesse allo 0,10% in negativo introdotto a sorpresa, con una
mossa senza precedenti nel Sol Levante, nel meeting del gennaio 2016.

Complessivamente, si legge ancora nei verbali, la tendenza dell’economia del
Giappone è su una direzione positiva anche se rimane a rischio a causa della
pandemia di coronavirus e dell’emergere di nuove varianti.

Il cross euro/dollaro vale 1,1267, in calo di 0,11% mentre il cambio euro/yen si
attesta su 128,57, in calo di 0,11% e il cambio usd/jpy scambia a 114,11, in
rialzo di 0,03%.

Derivati sul greggio misti stamane. Il futures sul Brent perde lo 0,04% a USD
73,95 il barile, mentre WTI Usa sale di 0,25% a USD 71,30.

Stamane il Bund future ha aperto a 173,48, il Btp future a 149,18. Lo spread
Btp/Bund riparte da 132 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,001%.

Apertura complessivamente positiva per le borse europee, con Piazza Affari
che guadagna circa mezzo punto percentuale. Negativi i titoli bancari. Bene
Campari, Leonardo, CNH Industrial, STM e Amplifon. In ribasso Stellantis, Snam,
Tenaris, Eni e Ferrari.

Azionariato asiatico complessivamente positivo stamane, con il Nikkei 225
della borsa di Tokyo che guadagna lo 0,16%, Hong Kong lo 0,27%, Shanghai
perde lo 0,07%, Seoul aumenta dello 0,32%, Sidney in rialzo dello 0,13%.
L’indice Nikkei ha chiuso in rialzo sostenuto da un rally dei produttori di
semiconduttori e degli altri titoli tech, benché i guadagni siano stati limitati
dalla debolezza di Nintendo e dei titoli alimentari.

Positiva la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones è salito dell’1,60%, l’S&P500
ha guadagnato l’1,78%. In rialzo del 2,36% il Nasdaq. In generale, il recupero di
Wall Street segue tre sessioni consecutive di perdite, provocate dalla paura per
la diffusione della variante Omicron che, negli Stati Uniti, ha inciso la scorsa
settimana sul 73% delle nuove infezioni, stando a quanto riportato dalle
autorità federali Usa. Tra i titoli in evidenza Nike +6,07%. General Mills –
4,02%. Il gruppo alimentare ha chiuso il secondo trimestre con un utile per
aione adjusted inferiore alle attese (0,99 dollari contro 1,05 dollari del
consensus). Micron Technology +10,54%. Il gruppo dell’Idaho ha comunicato
risultati per il primo trimestre dell’esercizio 2022 segnati da profitti netti
rimbalzati da USD 803 mln, pari a 71 centesimi per azione, a USD 2,31 mld, e
2,04 dollari. FedEx Corporation +2,61%. Il colosso delle spedizioni ha
comunicato di avere raggiunto l’accordo per un buyback accelerato da USD 1,5
mld.


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