«Guardando il Regno Unito dal di fuori, si ha la sensazione che i policymaker siano riusciti a minare la fiducia nel paese. Ciò significa che i prezzi incorporano un premio permanente per il rischio britannico, dato che il Regno Unito ha bisogno di attrarre capitali esteri per finanziare il deficit della bilancia dei pagamenti. C’è incredulità per la scelta da parte del Partito conservatore di un leader ancora più inadatto di Boris Johnson e preoccupazione per come gli eventi potrebbero svilupparsi in assenza di un piano ben definito».
Questo succinto e tagliente commento di Mark Dowding, cio di BlueBay, sintetizza in maniera perfetta i recenti, stupefacenti, sviluppi accaduti in Gran Bretagna.
La fuga di capitali che il maggiore polo finanziario europeo si è trovato a subire, a fronte dell’annuncio di nuove misure economiche improntate a un minore peso del fisco da parte del governo conservatore di Liz Truss, ha per certi versi dell’incredibile e indubbiamente riflette le difficoltà dei tempi presenti.
Come la frontiera
Le parole appena riportate, infatti, sembrano più adattarsi a una sgangherata economia di frontiera, o al massimo a qualche nazione dell’Europa meridionale, che a uno dei centri nevralgici del capitalismo mondiale. Eppure, in questo incredibile e assurdo 2022, ci si trova a leggere, in maniera non faceta, analisi che raffrontano il Regno Unito alla Turchia di Erdogan. Tutto ciò, con il suo corollario che vede la sterlina ai minimi sul dollaro da 37 anni a questa parte e movimenti sulla parte a lunga scadenza dei Gilt nell’ordine di cinque o sei standard deviation, serve a ricordare quanto il mondo sia cambiato negli ultimi anni.
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Boris Secciani
Nato a Bologna nel 1974, a Milano ho completato gli studi in economia politica, con una specializzazione in metodi quantitativi. Ho cominciato la mia carriera come broker di materie prime negli Usa, per poi proseguire come trader sul forex. Tornato in Italia ho partecipato come analista e giornalista a diversi progetti. Sono in FONDI&SICAV dalla sua fondazione, dove opero come Responsabile dell'Ufficio Studi. I miei interessi si incentrano soprattutto sul mondo dei tassi di interesse e del reddito fisso, sulla gestione del rischio di portafoglio e sull'asset allocation.

