Rendimenti government bond, focus su Europa e Usa. In un ambiente di mercato favorevole, gli spread dei titoli di stato non core dell’Eurozona rimangono inclinati verso il ribasso. Florian Späte, Senior Bond Strategist di Generali Investments

Nonostante a luglio la Fed non abbia ridotto i tassi, si prevedono due tagli quest’anno e altri due nel 2026; tuttavia, i mercati attualmente scontano solo 36 punti base di taglio entro fine anno, inferiori alle attese di 50 punti. La previsione a medio termine sui tassi (OIS a 5 anni e 3 mesi) è troppo alta, circa 3,75%.
A breve termine, si stimano rendimenti sui titoli decennali del 4,30% a 3 mesi e del 4,05% a 12 mesi. Per quanto riguarda l’Eurozona, gli spread dei titoli di stato non core si sono ridotti a luglio, raggiungendo minimi pluriennali, come lo spread tra BTP e Bund a 10 anni, sceso a 80 punti base, segno di una percezione del rischio migliorata e di maggiore stabilità.
Il quadro generale per i prossimi mesi è positivo: si prevede un’ultima riduzione dei tassi della BCE a settembre, con il mercato che prezza circa -3 punti base. Le prospettive macroeconomiche sono favorevoli grazie alle misure fiscali della Germania, all’assenza di rischi di guerra commerciale con gli USA, alle tendenze stagionali e all’attività di emissione di titoli di stato, che sta procedendo con successo, con oltre il 70% dell’obiettivo 2025 già raggiunto.
Calano le emissioni di bond a lunga scadenza nell’area euro
I governi dell’Eurozona hanno ridotto significativamente la quota di obbligazioni a lunga scadenza nelle nuove emissioni, passando dal 43% nel 2024 al meno del 25% nel secondo trimestre 2025, rispondendo alla minore domanda di duration e facilitando l’assorbimento dell’offerta. Nonostante il mercato primario sia ancora poco attivo ad agosto, si prevede una buona collocazione delle emissioni future anche dopo la pausa estiva.
Calo degli spread, margini ormai limitati
Infine, a livello di spread, si prevede che ci siano poche possibilità di ulteriori riduzioni, limitate principalmente ai paesi più piccoli come Slovacchia e Lituania. Tuttavia, non si aspetta un calo sostenuto degli spread, quindi i titoli non core dell’Eurozona probabilmente supereranno le performance dei Bund tedeschi, grazie anche alla maggiore attenzione alle aspettative di crescita nominale, che potrebbe portare a un aumento dei rendimenti a lungo termine.
Redazione
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