L’appetibilità dei rendimenti e la resilienza dimostrata nelle fasi di incertezza ne fanno un’asset class da preferire. A colloquio con Mike Graham, head of Us high yield, AXA IM

Mike Graham

Le obbligazioni high-yield stanno mostrando una buona resilienza in un periodo di crescente incertezza nei mercati finanziari. A quali fattori attribuite questa forza?

Le obbligazioni high yield statunitensi stanno mostrando una notevole resilienza in un contesto di accresciuta incertezza sui mercati finanziari, e ciò può essere attribuito a una combinazione di fattori fondamentali e tecnici che ne sostengono la solidità. Innanzitutto, dal punto di vista della volatilità, questo segmento ha dimostrato una stabilità sorprendente rispetto agli indici azionari: da inizio anno a fine aprile, la volatilità annualizzata giornaliera del mercato high yield (HY) si attesta al 4,8%, contro il 28,9% dello S&P 500 e il 30,3% del Russell 2000. Inoltre, mentre i principali indici azionari statunitensi hanno registrato performance negative, l’universo HY è rimasto in territorio positivo in termini di rendimento.

A livello settoriale, la risposta del mercato HY agli eventi macroeconomici, come la cosiddetta “crisi dei dazi”, ha mostrato una capacità di adattamento differenziata. I settori più orientati al mercato domestico, come i servizi, hanno beneficiato della volatilità, mentre settori esposti ai dazi o a dinamiche globali, come i beni di consumo o l’edilizia, hanno sofferto. Questa segmentazione ha creato opportunità di valore relativo, soprattutto nei titoli ciclici, e ha confermato che una selezione bottom-up resta cruciale.

I fattori tecnici rappresentano un altro pilastro della resilienza HY. Tra il 2022 e il 2024 si è registrato un eccesso di domanda di oltre 460 miliardi di dollari, cifra significativa rispetto ai 1.900 miliardi dell’intero mercato. Questo squilibrio è stato alimentato da una prevalenza di “rising star” (emittenti promossi a investment grade) rispetto ai “fallen angel” (declassati a high yield), dal reinvestimento dei redditi cedolari e da consistenti saldi di liquidità ancora investiti nel comparto. Anche in aprile, nonostante l’incertezza, il mercato ha mantenuto un comportamento ordinato, senza vendite forzate e con alcune nuove emissioni accolte da forte domanda, segno che l’interesse degli investitori rimane elevato, a condizione che i prezzi siano corretti.

Dal punto di vista del rischio di credito, le previsioni sui tassi di default restano contenute tra l’1% e il 3%, sostenute da un’analisi bottom-up che privilegia i fondamentali delle singole società rispetto a visioni macro top-down. Alcune banche hanno rivisto al rialzo le previsioni di default, ma i dati attuali non giustificano allarmismi. Infine, la rotazione verso titoli a più alto rating (BB) nel 2025 dimostra che, in tempi di incertezza, gli investitori prediligono qualità creditizia e duration contenuta, cercando al contempo di bilanciare rendimento e rischio.

Ritenete che i rendimenti attualmente offerti dai titoli di questa asset class siano da considerarsi interessanti?

Sì, riteniamo che i rendimenti attualmente offerti dall’asset class high yield statunitense siano da considerarsi interessanti, soprattutto se valutati nel contesto attuale di mercato, caratterizzato da incertezza macroeconomica e volatilità nei mercati azionari. Sebbene i rendimenti obbligazionari restino su livelli allettanti, gli investitori appaiono sempre più attenti anche al contenimento del rischio di ribasso. Proprio in quest’ottica, la classe di attivi HY continua a rappresentare un’opportunità per chi cerca un compromesso tra rendimento e gestione del rischio.

In particolare, si osserva un rinnovato interesse per i titoli con rating BB, che finora nel 2025 hanno registrato le performance migliori del mercato. Dopo due anni in cui i segmenti di qualità inferiore hanno sovraperformato, il ritorno dell’incertezza ha portato gli investitori a preferire la fascia di maggior qualità del comparto HY. Questo segmento, grazie a una migliore qualità creditizia, potrebbe offrire rendimenti interessanti senza dover accettare livelli eccessivi di rischio. Inoltre, per mitigare l’esposizione alla volatilità dei tassi di interesse, molti investitori stanno guardando alle obbligazioni a breve duration, che per loro natura possono risultare utili in questa fase del ciclo. Anche le strategie più dinamiche, in risposta alla recente debolezza del mercato, stanno tornando a puntare su titoli ad alto potenziale di total return, offrendo opportunità aggiuntive a chi cerca di sostituire o integrare l’esposizione azionaria con strumenti obbligazionari più remunerativi.

In sintesi, la combinazione tra rendimenti assoluti interessanti, miglior qualità creditizia e opportunità tattiche in segmenti selezionati rende oggi l’universo high yield statunitense un’opzione attraente nel panorama obbligazionario globale.

 


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.