A cura di Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer e Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer, di Amundi
Gli attivi rischiosi sono in modalità attendista dalla fine dell’estate, ma stanno ancora scontando uno scenario di atterraggio morbido in cui l’inflazione continuerà a scendere senza danneggiare la crescita dell’economia. Pur essendo convinti che l’inflazione rallenterà, riteniamo che le Banche centrali non abbiano ancora esaurito il loro compito e che siano alla ricerca di un equilibrio tra il mantra dei tassi “alti ancora a lungo” e la crescita economica.
I rendimenti dei Treasury decennali statunitensi si sono portati sui massimi degli ultimi quindici anni perché i mercati continuano a credere che non ci sarà una recessione. Secondo noi, tuttavia, le pressioni sui consumi statunitensi, sulla crescita cinese e sul settore immobiliare, nonché sull’Europa, metteranno in discussione lo scenario di una crescita moderata e di una bassa inflazione (Goldilocks scenario).
La resilienza dei consumatori statunitensi, che rappresenta il 70% del PIL, inizia a mostrare qualche segno di cedimento. L’effetto dell’inasprimento delle condizioni finanziarie, della diminuzione dei risparmi e dell’allentamento dei mercati del lavoro sarà tale da annullare i benefici degli eventuali stimolo fiscali.
▪ L’inflazione rallenterà, ma il recente aumento dei prezzi dell’energia e dei costi di produzione – ad esempio in Europa – potrebbe incidere sulle aspettative d’inflazione, che andranno monitorate.
▪ Difficoltà a livello politico: l’ultimo tratto del percorso di rallentamento dell’inflazione è più difficile da percorrere senza un rallentamento economico. Continuiamo a prevedere una modesta recessione negli Stati Uniti a partire dal primo semestre del 2024 e una crescita debole in Europa.
▪ La Cina ha un ruolo chiave per la crescita mondiale: le sue politiche di sostegno non modificano la nostra convinzione riguardo a un rallentamento della crescita che potrebbe ripercuotersi sugli altri paesi emergenti. Tuttavia, paesi come India, Indonesia e Brasile sono relativamente meno esposti. E dovrebbero beneficiare del buon andamento dei consumi interni.
Gli investitori potrebbero esplorare le seguenti aree:
▪ Viste le prospettive dell’economia, è consigliabile assumere un posizionamento leggermente prudente a livello cross asset. Siamo costruttivi sui Treasury USA, mentre crediamo che le valutazioni degli attivi rischiosi siano eccessive, anche se il divario si sta leggermente riducendo.
Essere prudenti non significa ignorare le idee tattiche che accompagnano le nostre convinzioni di lungo periodo. I fondamentali relativamente migliori delle obbligazioni societarie Investment Grade in euro ci hanno permesso di rafforzare tatticamente la nostra posizione, in linea con la nostra preferenza per le obbligazioni di qualità elevata.
Le obbligazioni societarie High Yield hanno invece risentito del contesto molto sfidante per le aziende. Riguardo alle azioni dei paesi sviluppati, rimaniamo ancora cauti ma crediamo che possano offrire delle opportunità, seppure con ampie divergenze.
Inoltre vanno mantenute le coperture sui Treasury USA e sulle azioni, e al fine di diversificare il portafoglio si consiglia di essere leggermente positivi sull’oro.
▪ Selezionare i titoli di Stato che offrono valore in attesa dei tagli dei tassi da parte della Fed nel 2024. Stiamo monitorando e gestendo attivamente l‘esposizione ai titoli di Stato: in particolare, il potenziale aumento dell’offerta di Treasury e il ridimensionamento della domanda di titoli di Stato USA da parte di paesi stranieri, come ad esempio il Giappone. Riguardo ai Paesi europei core, siamo neutrali, mentre rimaniamo prudenti sul Giappone.
Le obbligazioni societarie Investment Grade rappresentano un’interessante fonte di rendimento. Mentre i mercati delle obbligazioni High Yield scontano ancora uno scenario troppo favorevole. Nei segmenti con basso rating, come quello delle obbligazioni CCC, cresce il numero dei default in USA e in Europa, e ciò ci induce a rimanere prudenti.
▪ Rialzo limitato delle azioni dei paesi sviluppati, maggiori opportunità in Giappone. Gli utili hanno riservato delle sorprese questa stagione, le comunicazioni del top management stanno diventando più caute rispetto ai fatturati e più allineate alla nostra view sull’economia. Siamo difensivi su USA ed Europa, in particolare sulle azioni Growth e su quelle ad alta capitalizzazione.
Tuttavia, ci piacciono i titoli Value sia negli Stati Uniti, sia in Europa. E siamo prossimi a una posizione neutrale sul Giappone. Nel complesso puntiamo a costituire gradualmente delle posizioni solo quando la direzione dell’economia verrà confermata.
▪ Opportunità nei paesi emergenti utilizzando un approccio selettivo. Siamo costruttivi sui paesi emergenti rispetto a quelli sviluppati con rating simili, sia per quanto riguarda le obbligazioni (in valuta locale e forte), sia per quanto riguarda le azioni. I paesi emergenti sono meno vulnerabili rispetto al passato. E anche le loro prospettive di crescita sono migliori. Tuttavia, il rallentamento della dinamica in Cina si ripercuoterà su alcuni paesi. Preferiamo Brasile, Messico, India, Indonesia e i paesi meno esposti ai rischi derivanti dal rallentamento dell’economia cinese.
Redazione
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