S&P ha innalzato l’outlook del debito dell’Arabia Saudita a positivo. Il rimbalzo economico si deve al miglioramento delle prospettive del settore petrolifero e alle notevoli politiche di riforma. Dina Ting, Head of Global Index Portfolio Management Team di Franklin Templeton ETFs

 

LArabia Saudita, la più grande economia del mondo arabo, sta dando prova di un notevole dinamismo a dispetto di un clima di investimento difficile e di tensioni geopolitiche che stanno smorzando la crescita in altre regioni. In linea con le aspettative di un miglioramento della crescita del PIL e delle dinamiche fiscali a medio termine, a fine marzo 2022 S&P Global Ratings ha innalzato da stabile a positivo il suo outlook sul debito dell’Arabia Saudita.

“L‘outlook positivo riflette la nostra aspettativa di un miglioramento della crescita del PIL e delle dinamiche fiscali nel medio termine, favorito dall’emergere del paese dalla pandemia di COVID-19, dal rafforzamento delle prospettive del settore petrolifero e dai programmi di riforma del governo”, ha dichiarato S&P.

Le aspettative del regno in merito a un avanzo di bilancio erano evidenti già alla fine dello scorso anno, quando l’Arabia Saudita ha rivisto al rialzo le sue previsioni sulle entrate pubbliche ancor prima che l’invasione russa dell’Ucraina provocasse un’impennata dei prezzi del petrolio.

Le entrate petrolifere continuano a dominare l’economia saudita e quelle di altri paesi del Golfo. I dati del governo rivelano che i livelli di breakeven per l’Arabia Saudita sono molto più bassi delle attuali quotazioni del greggio, e i possibili aumenti dei prezzi di vendita ufficiali segnalano la possibilità di un notevole beneficio per i conti pubblici.

Al di là dell’energia, l’Arabia Saudita continua a diversificare la propria economia. Sette anni fa il regno ha lanciato il programma Vision 2030 per ampliare le sue esportazioni e rafforzare il potenziale di investimento con grandi eventi sportivi, turismo, infrastrutture e intrattenimento. Questo ha comportato l’introduzione di visti turistici alla fine del 2019, con l’obiettivo di creare un milione di nuovi posti di lavoro legati al tempo libero e al turismo e di richiamare 100 milioni di visitatori ogni anno.

Le autorità saudite hanno recentemente svelato i loro piani futuristici per Trojena, una destinazione sciistica di extralusso, fruibile tutto l’anno, che può fungere anche da sede di eventi sportivi, arte, musica e festival culturali.

Come per ogni paese, l’investimento in Arabia Saudita non è privo di rischi. Il mese scorso i ribelli Houthi dello Yemen hanno attaccato un deposito di petrolio vicino alla pista di Formula Uno del Gran Premio dell’Arabia Saudita, un evento che è stato ospitato per la seconda volta in assoluto a Jeddah.

Inoltre, sebbene il regno abbia fatto progressi sostanziali nel diversificare il proprio sistema economico rispetto al comparto petrolifero, una flessione significativa dei prezzi del greggio potrebbe ripercuotersi negativamente sulla sua economia. L’Arabia Saudita rimane inoltre sotto continua osservazione per quanto concerne i diritti umani.

Un’area in cui si registrano sviluppi favorevoli è quella delle riforme sociali in corso nel paese. Da quando Mohammed bin Salman è diventato Principe ereditario nel 2017, il regno ha reintrodotto concerti e cinema ed eliminato il divieto di guida per le donne.

Le donne saudite sono anche incoraggiate a entrare nella forza lavoro, dove i tassi di partecipazione sono in aumento grazie all’apertura, negli ultimi anni, di posizioni in vari settori come l’edilizia, la produzione manifatturiera, l’ospitalità e la ristorazione. Più recentemente, il ministero della Difesa saudita ha aperto il reclutamento nelle forze armate alle donne.

I mercati mediorientali hanno inoltre intensificato gli sforzi per vendere azioni di società private e incrementare la liquidità sui listini, e l‘Arabia Saudita è un leader in questo boom di IPO. Il principale partner commerciale del regno è la Cina e si vocifera che le imprese saudite abbiano avviato colloqui con Pechino per la costruzione di grandi fonderie e possibilmente per accettare pagamenti in yuan su una parte delle vendite di petrolio.

La banca centrale saudita tende ad adeguare la sua politica monetaria a quella della Federal Reserve, poiché la moneta saudita, il riyal, è ancorata al dollaro USA. Questa relativa stabilità rappresenta un beneficio importante, poiché l’andamento dei tassi di cambio nei mercati emergenti può essere un fattore d’ostacolo.

Unknown's avatar
Redazione

La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.