Azionario Usa, come intepretare l’ennesima risalita dell’asset class? L’assenza di una pressione ribassista significativa hanno alimentato la corsa degli asset rischiosi, con l’equity USA che ha nuovamente sovraperformato quello europeo. Chris Iggo, Chief Investment Officer di AXA IM Core

Non c’è dubbio che l’intelligenza artificiale abbia il potenziale di trasformare molti settori e che le aziende stiano investendo miliardi per integrarla nei propri modelli operativi, con l’obiettivo di aumentare produttività e profitti. La vera domanda è se abbia senso investire ora a questi livelli di prezzo. Il premio per il rischio azionario sulle azioni statunitensi è estremamente ridotto, ma le prospettive di crescita degli utili nel settore tecnologico compensano. In questo contesto, un portafoglio core strutturato secondo un approccio “barbell” – che combina equity growth a lunga durata e obbligazioni a breve durata con flussi di cassa prevedibili – rimane un’opzione interessante.
Gli investitori hanno profili di rischio e orizzonti temporali diversi. Gli indici total return dei titoli inflation-linked a breve scadenza e dell’high yield globale si trovano su livelli record, così come i titoli growth statunitensi. Gli strumenti obbligazionari offrono caratteristiche di rendimento più prevedibili – legate all’inflazione maturata, ai tassi e al credito, sostenuti da solidi fondamentali aziendali. I titoli azionari, invece, sono molto più esposti alle variazioni delle aspettative, in particolare su quanto a lungo possa essere sostenuta una crescita eccezionale dei ricavi.
Azionario Usa, quali asset class hanno tenuto il suo passo?
È ancora difficile avere forti convinzioni. Il mercato azionario statunitense sembra in un’enorme “momentum trade”, supportata dal sentiment “buy-the-dip” e dall’entusiasmo persistente per l’intelligenza artificiale. Al di fuori del mercato azionario, i titoli inflation-linked di breve durata sono stati una delle asset class con i migliori rendimenti corretti per il rischio negli ultimi anni. La bellezza di queste obbligazioni è che beneficiano dell’indicizzazione all’inflazione, legata a un indice dei prezzi al consumo, pur avendo una sensibilità limitata alla volatilità dei tassi.
Se l’inflazione aumenta, i titoli inflation-linked ne trarranno beneficio. Se la crescita rallenta e la Fed taglia i tassi prima o in misura maggiore del previsto, l’impatto sarà positivo grazie al calo dei tassi nominali e alla riduzione del break-even dell’inflazione.
Flussi resilienti nell’high yield
Tra gli asset più rischiosi, una combinazione di azioni e high yield consente di intercettare le dinamiche ancora positive dei flussi di cassa. L’high yield globale ha registrato performance elevate, e i fondamentali e le dinamiche di mercato del segmento continuano a sostenere rendimenti positivi: non ci si aspettano grandi cambiamenti a breve. Qualora dovesse esserci una recessione negli Stati Uniti, sarà più verosimilmente determinata dalla domanda che non dai bilanci aziendali. Le aziende statunitensi beneficeranno inoltre di alcune disposizioni fiscali previste nel nuovo pacchetto di bilancio.
Redazione
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