A cura di Andy Acker e Daniel Lyons, portfolio manager di Janus Henderson
Ultimamente, investire nel settore sanitario è stato come assistere a una partita di calcio ad alta tensione, con tutti i colpi di scena che ne derivano. I licenziamenti e i tagli ai finanziamenti delle agenzie sanitarie, come la Food and Drug Administration (FDA), hanno pesato sulle biotecnologie in fase di sviluppo.
Un’impennata inattesa dei costi medici ha portato UnitedHealthcare, normalmente un pilastro difensivo del settore, a una brusca correzione. Inoltre, l’idea dell’amministrazione Trump di imporre dazi sui prodotti farmaceutici (di solito esenti da imposte commerciali) ha sollevato dubbi sui futuri guadagni del settore biofarmaceutico.
Eppure, come in ogni campionato di tennis che si rispetti, ci sono stati momenti esaltanti, con alcune aziende che hanno messo a segno grandi risultati a livello di ricerca scientifica e hanno registrato forti rendimenti in questa parte del 2025.
Riteniamo che le caratteristiche che hanno contribuito a distinguere queste aziende potrebbero continuare a dare risultati nel breve (e più lungo) termine che valgano la pena di essere prese in considerazione dagli investitori.
Miglior attore protagonista: l’innovazione
Non ci stancheremo mai di dire che l’innovazione è la chiave per sovraperformare nel settore sanitario. Molte aziende con prodotti medici innovativi che migliorano lo standard di cura per i pazienti o rispondono a un’esigenza medica insoddisfatta hanno registrato rendimenti considerevoli quest’anno. Anche se l’S&P 500® Index è diventato negativo e l’S&P 500 Healthcare è stato solo marginalmente positivo.
Molto dipende dal fatto che un gran numero di nuovi farmaci offre oggi nuovi meccanismi d’azione con migliori risultati per i pazienti. Prendiamo il nuovo trattamento di Verona Pharma, Ohtuvayre, per la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Approvato nel giugno 2024, questo farmaco antinfiammatorio non steroideo rappresenta il primo nuovo meccanismo d’azione per la BPCO in più di 20 anni.
Nel secondo trimestre dal lancio, le vendite sono aumentate del 95%, a 71 milioni di dollari, ben al di sopra delle previsioni degli analisti, che puntavano su circa 50 milioni di dollari. Fino al 30 aprile di quest’anno, il titolo era cresciuto del 53%.
Quest’anno, ben 60 farmaci sono in attesa di revisione da parte della FDA. E sebbene siano cresciute le preoccupazioni per i potenziali ritardi dovuti ai tagli al personale, il commissario della FDA recentemente confermato, Marty Makary, ha mostrato il proprio sostegno all’innovazione adottando percorsi di approvazione accelerati per i trattamenti nelle malattie rare e prestando un’attenzione particolare a rendere più efficiente il processo di revisione dei farmaci.
Valutazioni interessanti
Inoltre, la chiave per i rendimenti del settore sanità sono le valutazioni. E, qui il settore ha il vantaggio offensivo. Nonostante la sovraperformance dell’S&P 500 di quest’anno, il settore sanità viene scambiato con uno sconto di quasi il 20% rispetto al benchmark, a fronte della media a lungo termine di un premio del 4%.
Alcune delle aree più penalizzate del settore, come le biotecnologie emergenti, vengono scambiate a un prezzo ancora inferiore.
Partendo da valutazioni così basse, riteniamo che i titoli del settore sanità siano pronti a guadagnare in caso di buone notizie, come un miglioramento a sorpresa degli utili o una lettura positiva dei dati.
Le preoccupazioni per i tagli ai finanziamenti a Medicaid, il grande programma assicurativo governativo, e i mancati utili del leader del settore UnitedHealthcare hanno portato a un’ulteriore volatilità negli ultimi mesi. Ma da inizio anno molti di questi titoli sono positivi, con alcuni che hanno persino registrato guadagni a due cifre, grazie a una ripresa degli utili durante il 1° trimestre.
Resilienza delle politiche
Negli ultimi tempi, il settore sanitario è in effetti alle prese con un’insolita ondata di incertezza politica, tra cui la proposta di tagli ai finanziamenti alle agenzie sanitarie federali e la crescente probabilità che i prodotti farmaceutici saranno soggetti a dazi, per la prima volta dopo decenni.
Non crediamo che gli investitori a lungo termine debbano rivedere il loro portafoglio basandosi esclusivamente sui cambiamenti di orientamento della politica (che, come abbiamo visto, possono mutare rapidamente). Tuttavia, nel breve termine, riteniamo che gli investitori dovrebbero prestare attenzione alle società con maggiori capacità di resilienza.
Fra queste ci sono imprese biofarmaceutiche con una grande presenza manifatturiera negli Stati Uniti e/o che mantengono la maggior parte della loro proprietà intellettuale nel paese. Il che potrebbe aiutarle a proteggerle da un aumento dei costi. Gli investitori potrebbero anche prendere in considerazione le aree del settore meno esposte ai dazi, come i distributori di farmaci.
Queste aziende operano a livello nazionale, facilitando la distribuzione di medicinali dai produttori alle farmacie. Inoltre, stanno beneficiando di nuove fonti di crescita dei ricavi grazie a farmaci biologici complessi, che richiedono una manipolazione speciale.
Sviluppo in fase avanzata
Un’altra misura della resilienza è lo sviluppo della pipeline: a che punto è un’azienda nell’immettere sul mercato un candidato in pipeline e/o ha già un prodotto sul mercato?
Continuiamo a credere che le biotech a piccola e media capitalizzazione siano tra le migliori fonti di innovazione nel settore: nel 2024, l’85% dei nuovi farmaci proviene da queste aziende. Ma oggi, le aziende nelle prime fasi di sviluppo potrebbero essere più esposte a ritardi normativi e al rischio di ribasso, soprattutto se il mercato mantiene un’avversione al rischio.
Ecco perché riteniamo che gli investitori dovrebbero porre l’accento sulle società in fase avanzata di sviluppo, con un record di dati clinici positivi, o sulle società in fase iniziale di commercializzazione, con prodotti innovativi che rispondono a esigenze mediche insoddisfatte.
Avendo già superato alcuni ostacoli clinici e normativi, queste aziende potrebbero controllare meglio il proprio destino: i giocatori collaudati che, in una partita combattuta, possono offrire le migliori possibilità di mettere a segno il punto decisivo.
Redazione
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