Per il secondo semestre il mercato prevede una Fed più aggressiva rispetto alla Bce. Il mercato si aspetta ancora due tagli dei tassi da parte della Fed, ma questa view si discosta da quella degli analisti di AXA IM

Il punto è che, al momento, la Fed non ha motivi per ridurre il costo del denaro, né sul fronte dell’inflazione né su quello della crescita. Non è quindi da escludere che alla fine si mostri più attendista rispetto a quanto scontato dai mercati.

Secondo semestre, le indicazioni principali:

Non vediamo una recessione negli USA nel secondo semestre
Al momento non sembra esserci un rischio concreto di recessione. Negli Usa, la capacità di generare utili è rimasta invariata e lo shock tecnologico sta avendo un impatto più favorevole sulle aziende americane rispetto a quelle europee. Guardando ai dati e agli indicatori sull’economia statunitense, non emerge nemmeno un segnale di un’inflazione eccessiva (né troppo alta né troppo bassa).

Materie prime

Di recente, il prezzo del petrolio ha registrato una forte volatilità. Permane incertezza sulla tenuta della tregua tra Iran e Israele, e va considerato che un’eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz avrebbe un impatto rilevante sui mercati delle materie prime e sull’approvvigionamento energetico in Europa.

Il prezzo del petrolio

Storicamente, ogni volta che è scoppiata una guerra in Medio Oriente — dalla guerra dello Yom Kippur del 1973 al conflitto di Gaza iniziato nel 2023 — il prezzo del petrolio è aumentato nei 12 mesi successivi. È quindi possibile che da qui all’estate del 2026 il prezzo si mantenga su livelli più elevati: un fattore di rischio da non sottovalutare in ottica di investimento.

La liquidità di mercato

La reazione dei mercati agli shock tendono a durare sempre meno. Come già osservato in altre occasioni, dopo lo shock iniziale i mercati tendono a ridimensionare il rischio, prezzando lo scenario più favorevole. Probabilmente viviamo in un mondo ancora ‘drogato’ dall’eccesso di liquidità immessa dalle banche centrali: basti pensare che il post-Liberation Day è durato appena una settimana.

L’inflazione resta viscosa

Nei prossimi mesi mi aspetto una convergenza tra i sondaggi e i dati sull’inflazione, dato che tutti gli indicatori segnalano il rischio di una ripresa dell’inflazione negli USA. Quanto ai dati reali, l’inflazione statunitense è rimasta costantemente al di sotto delle attese nel corso dell’anno.

I mercati

Il rally dell’S&P 500 non è stato seguito da tutti: molti investitori non hanno incrementato le proprie posizioni durante la fase di rialzo. Se dovessimo assistere a un ulteriore aumento rispetto ai livelli storici, è probabile che questi investitori vengano risucchiati dal mercato, contribuendo a un’ulteriore spinta dei listini.

I mercati europei continueranno a sovraperformare quelli americani nel secondo semestre?

Il mercato europeo probabilmente manterrà una buona performance, ma probabilmente non farà meglio di quello americano. In generale, il consiglio per la costruzione del portafoglio è di essere “meno smart e un po’ più flessibili nel muoversi sulle diverse variabili.

La scelta che potrà rivelarsi più premiante? Essere umili e affidarsi agli specialisti.


Unknown's avatar
Redazione

La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.