Secondo il direttore commerciale di Banca Mediolanum, l’istituzione dei Pir alternativi è una novità di valore storico

La seconda giornata del World Business Forum organizzato a Milano, ha visto, tra gli altri, la partecipazione di Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum. Il manager ha incentrato il suo intervento soprattutto sui Pir alternativi. «La nascita dei Pir alternativi è una novità importantissima, di cui ancora pochi si sono accorti. Consentono infatti di investire fino a 300 mila euro all’anno per un massimo in cinque anni di 1,5 milioni».

Ma ciò che è fondamentale, secondo Volpato, è la loro formula. Questi strumenti consentono di investire sui private market, opportunità finora riservate solo agli investitori più ricchi e agli istituzionali (minimo di entrata 500 mila euro). «Con i Pir alternativi si ha un fenomeno di democratizzazione, perché l’accesso è consentito anche con somme minori», aggiunge Volpato. «Si tratta di strumenti che sono totalmente decorrelati dai mercati e che hanno avuto finora risultati impressionanti. Tutti i fondi di private equity dal 2016 al 2020 hanno prodotto un rendimento medio annuo composto del 19,4%. Inoltre, i Pir alternativi, rispetto ai normali prodotti di private equity, hanno un livello di diversificazione molto più alto: hanno in portafoglio centinaia di aziende».

Ma a dare una spinta notevole è anche l’enorme vantaggio fiscale.«Facciamo alcune cifre, per chiarire meglio il vantaggio», aggiunge Volpato. «Se si riesce a realizzare anche solo il 15% all’anno per otto anni,100 mila euro diventano 302 mila, con una plusvalenza di 202 mila. Se questo capital gain venisse tassato al 26%, significherebbe lasciare allo stato italiano oltre 50 mila euro, mentre con questo strumento il problema si elimina».

E sull’importanza della nuova normativa Volpato non ha molti dubbi: «Io credo che siamo di fronte a un’autentica rivoluzione. L’istituzione dei Pir alternativi è di importanza pari all’istituzione dei fondi comuni in Italia, che oggi hanno 1,100 miliardi di patrimonio».