Ma, se nel complesso il passaggio da un lavoro molto statico, com’è generalmente quello di un bancario, a un impegno estremamente dinamico, in cui nulla è scontato, a cominciare dalla retribuzione, è risultato abbastanza positivo per tutti, la strada per arrivare al successo finale è tutt’altro che semplice. Inserire una persona con anni di lavoro allo sportello bancario in una rete non sempre è una passeggiata. «Ovviamente dipende da caso a caso: ci sono alcune categorie di persone più indirizzate a questo cambiamento», risponde Gianluca Scelzo, consigliere delegato di Copernico Sim. «Il nostro compito è traghettare questi nuovi professionisti e aiutarli nelle prime fasi (uno-tre anni) non solo nel cambiamento dell’approccio al lavoro, ma anche nel fare crescere e sviluppare lo spirito imprenditoriale. Certamente, non può mancare la determinazione da parte del candidato e, allo stesso tempo, non può non esserci l’ausilio della società nella formazione, nel tutoraggio e nell’aiuto a superare la fase più critica nel passaggio. Ciò, sia a livello reddituale, sia, spesso, sul piano personale. Siamo convinti, però, che nel medio lungo termine le persone lavorino in modo più motivato e con maggiori risultati e questo fatto ripaga ampiamente le difficoltà e gli sforzi iniziali».
Redazione
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