
Il contesto resta favorevole. I rischi potrebbero essere specifici del business stesso o nell’esporsi al rischio economico. Stuart Cox, gestore global equities di Jupiter AM
A dispetto delle tensioni politiche interne al Paese e degli effetti nefasti imputabili alla diffusione del Covid-19, il sentiment rialzista sui titoli tecnologici Usa continua a essere spumeggiante. Cosa vi aspettate per il 2021?
Il Covid-19 ha cambiato il modo in cui comunichiamo, come socializziamo e come lavoriamo. Tale evoluzione sociale si è dimostrata una grande opportunità per alcuni titoli tech statunitensi che stanno per beneficiare di questo rapido cambiamento. Molti prezzi delle azioni appaiono spumeggianti nonostante lo sfondo economico sia così impegnativo.
Il settore tecnologico comprende molti sottosettori e uno di questi è quello dei semiconduttori. L’azienda leader mondiale è la TSMC di Taiwan; la settimana scorsa la società ha migliorato significativamente i suoi piani di spesa del capitale. Si tratta di una pianificazione aziendale lungimirante molto costosa, basata su come uno degli esperti più competenti nel campo vede il futuro. L’azienda cita la continua e forte domanda di iPhone, cloud computing, data center, elettronica per autoveicoli, calcolo ad elevate prestazioni, ecc. Queste sembrano essere tendenze secolari che continuano a sostenere fondamentali interessanti e aspettative positive fino al 2021.
Naturalmente, ciò non significa che investire in alcuni titoli tecnologici statunitensi non sia privo di rischi. Tali rischi potrebbero essere specifici del business stesso o nell’esporsi al rischio economico. Ci attendiamo che le principali società tech statunitensi comunicheranno forti guadagni nell’ultima settimana di gennaio.

La capitalizzazione dei titoli tecnologici Usa ha superato quella dell’intero mercato azionario europeo. La capitalizzazione della sola Apple vale quanto il Pil italiano. E’ tutto oro quel che luccica?
L’incredibile richiesta di prodotti Apple come gli iPhone, i wearable, iTunes, Apple Pay, iPad e Mac ecc. ha ricompensato gli investitori Apple con la più grande capitalizzazione al mondo (2.200 miliardi di dollari al 21 gennaio 2021). Questo va a discapito di molti paesi ed è diventato un argomento emotivo per i paesi che sono stati “sorpassati” in questo senso. Gli investitori si chiedono: Apple vale davvero quanto l’intero PIL italiano?
Un analista dei fondamentali direbbe che Apple ha una migliore crescita delle vendite, della redditività e dei flussi di cassa. Apple consegue anche rendimenti più alti e ha un bilancio più forte. L’investitore growth direbbe che Apple merita di essere scambiata ad una valutazione premium, l’investitore value lo contesterebbe.
Un elemento da considerare quando si investe è che le persone danno importanza ad aspetti diversi del singolo caso d’investimento. In questo contesto, se chiedessimo al consumatore quale bene è più importante per loro, il loro iPhone o l’oro, per molti sarebbe difficile fare delle differenze, quindi l’argomento rimane emotivo.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

