Intervista a Riccardo Volpi, fund manager di Pharus


Credete che le aspettative di prospettive economiche migliori in molti paesi emergenti contribuiranno ad attenuare il rischio rappresentato dall’aumento dei tassi di interesse globali?
Il forte rialzo dei tassi americani ha pesato molto sulle performance da inizio anno dell’azionario dei Paesi Emergenti.
Storicamente, infatti, a rialzi eccessivi dei tassi d’interesse americani, si sono accompagnate forti tensioni nei Paesi emergenti, come per esempio la crisi del Messico nel 1994 e la crisi delle Tigri Asiatiche di fine anni ’90.
A oggi diversi Paesi Emergenti presentano CDS in forte aumento da inizio anno. Questo trend di tensione è attenuato dalla forte crescita economica di questi Paesi. Per avere un’inversione del trend negativo dei mercati azionari Emergenti non basta però la componente crescita. Serve infatti un’attenuazione della politica restrittiva della FED. Fino ad allora infatti l’azionario emergente è destinato a subire negativamente la volatilità e la riduzione di interesse da parte degli investitori internazionali.
Quali paesi o aree emergenti potrebbero uscire rafforzate in caso di attenuazione o risoluzione delle tensioni geopolitiche in corso?
Le tensioni geopolitiche principali che stanno colpendo i Paesi Emergenti sono due: il conflitto Russia-Ucraina e le tensioni fra Cina e Taiwan. Per quanto concerne il conflitto Russia-Ucraina ha portato correzioni ai Paesi dell’Est Europa che confinano con la Russia, come Polonia e Ungheria.
Le aziende all’interno di questi Paesi, ad esclusione di quelle energetiche legate al gas, stanno comunque continuando a mostrare risultati molto interessanti. Per quanto riguarda le tensioni fra Cina e Taiwan, alcune ottime aziende risentono del rischio politico e continuano a mantenere valutazioni a sconto rispetto ai competitor.
Questi Paesi così colpiti dalle tensioni ne usciranno vincitori non appena la situazione tenderà a stabilizzarsi. All’interno di tali Paesi è comunque fondamentale focalizzarsi sulle aziende leader che risentono sul core business solo marginalmente delle tensioni geopolitiche.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

