Un aumento di oltre il 500% dell’indice in cinque anni. Si può rimanere ottimisti sulle azioni della difesa europea dopo un rally del genere? DWS

 

Europa

Negli ultimi cinque anni, il settore della difesa ha ottenuto performance significativamente migliori rispetto al mercato complessivo, costruendo dal 2021 in poi un premio di valutazione in costante crescita. Misurato in base agli utili degli ultimi dodici mesi, oggi risulta due volte più costoso rispetto al mercato nel suo complesso. Tuttavia, al suo picco, lo scorso luglio, era arrivato a essere tre volte più costoso.

Madeleine Ronner, Senior Equity Portfolio Manager di DWS, commenta:
«Un anno fa si poteva acquistare praticamente qualsiasi titolo legato alla difesa e battere il mercato. Ora bisogna essere molto più selettivi. E, anche così, le valutazioni dei nostri titoli preferiti appaiono piuttosto impegnative. Tuttavia, dato l’attuale scenario di crescita, potrebbero essere in grado di giustificare queste valutazioni nel tempo».

 

Riteniamo comunque che l’attrattiva del settore rimanga elevata. Potrebbe offrire:

  • Entrate a lungo termine, relativamente prevedibili e finanziate dai governi.
  • Elevate economie di scala grazie all’espansione della capacità produttiva e all’elevata leva operativa dovuta ai costi fissi.
  • Una crescita degli utili potenzialmente più elevata per diversi anni. Se il settore venisse valutato sulla base degli utili stimati nei prossimi tre-cinque anni, il premio di valutazione si ridurrebbe rapidamente.

Queste previsioni si basano sulle seguenti ipotesi: la spesa per la difesa in Europa aumenterà dall’attuale 2% del prodotto interno lordo (PIL) al 3% entro il 2030, con la prospettiva di raggiungere il 3-4% del PIL. Allo stesso tempo, la spesa per gli equipaggiamenti sta diminuendo rispetto a quella per il personale. Secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS), circa la metà di questi investimenti dovrebbe avvantaggiare i fornitori europei, che i politici del continente intendono rafforzare.

Come dimostra la guerra in Ucraina, la tecnologia e le tattiche belliche stanno cambiando rapidamente. Questo richiede un approccio selettivo, poiché non tutte le aziende sono ugualmente preparate ad affrontare questa sfida. È inoltre necessario considerare l’intera catena del valore e i settori correlati, come quello aeronautico e della cybersicurezza. Tuttavia, riteniamo che il settore della difesa continuerà probabilmente a mantenersi dinamico finché l’Europa non percepirà di essere al sicuro.

 


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.