Intervista a Jean-Marie Mercadal, CIO di Ofi Asset Management

A dispetto delle tensioni politiche interne al Paese e degli effetti nefasti imputabili alla diffusione del Covid-19, il sentiment rialzista sui titoli tecnologici Usa continua a essere spumeggiante. Cosa vi aspettate per il 2021?

Le questioni politiche non destano preoccupazione al momento, dato che la vittoria di Joe Biden è ormai un dato di fatto e la maggioranza al Senato è modesta. Questo significa che il mandato di Biden sarà moderato e i mercati non si dovranno preoccupare troppo dell’aumento delle tasse e della regolamentazione.

Più urgente invece è la questione della ripresa economica a breve termine e, soprattutto, quella dell’implementazione di un pacchetto di stimolo.

Jean-Marie Mercadal

Il sentimento rialzista è vicino ai massimi storici perché gli investitori si stanno concentrando sulla ripresa economica, che sembra essere sempre più vicina grazie all’arrivo dei vaccini e agli enormi stimoli monetari e di bilancio in campo.

Crediamo dunque che i mercati offrano prospettive promettenti: a meno che i vaccini si rivelino inefficaci, ci sarà una forte ripresa economica e degli utili. Quest’anno ci aspettiamo un rialzo intorno al 10% dell’azionario americano.

In ultima analisi, la performance del mercato sarà inferiore alla ripresa degli utili, per cui le valutazioni potrebbero diminuire un po’ rispetto ai livelli attuali, forse un po’ troppo cari.

La capitalizzazione dei titoli tecnologici Usa ha superato quella dell’intero mercato azionario europeo. La capitalizzazione della sola Apple vale quanto il Pil italiano. E’ tutto oro quel che luccica?

Certo, le valutazioni dei titoli delle Big Tech, e più in generale dei titoli tecnologici, non sono a buon mercato (il PE dei GAFA è intorno a 35, eccetto Amazon). A differenza di quanto avvenuto nel 2000, questa volta non pensiamo però di trovarci di fronte a una bolla.

In primo luogo, queste società stanno crescendo a un ritmo sostenuto e stanno producendo utili. Si tratta di una crescita reale, affidabile, che ha un valore particolare in un mondo in cui i rendimenti potrebbero rimanere bassi ancor a lungo. Inoltre, queste aziende operano in tutto il mondo, quindi il confronto con il PIL di alcuni Paesi specifici non è utile.

In sintesi, noi pensiamo che i titoli value e small cap potrebbero sovraperformare nei prossimi mesi, di pari passo con la ripresa economica, ma tutto sommato non siamo così preoccupati per i titoli tech degli Stati Uniti.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.