Una duration breve può offrire risultati sia in caso di Bear Steepening sia in quello di Bull Steepening. A colloquio con Antonella Manganelli, AD e responsabile investimenti di Payden & Rygel Italia

I Treasury sono affondati di prezzo a un ritmo sostenuto, spingendo verso l’alto i rendimenti, cosa alquanto strana poiché nei casi di crescente pericolo percepito dagli investitori i titoli di Stato USA si trasformano in asset rifugio. Come interpretare il calo delle quotazioni?
I rendimenti sui Treasury sono saliti durante quest’anno in seguito alla politica persistentemente rialzista della FED, toccando l’apice attorno al 5% nelle settimane scorse. Tuttavia, la politica monetaria non è stata l’unico fattore che ha determinato il rialzo dei rendimenti, ma si è aggiunto anche un forte aumento delle emissioni dei titoli di Stato americani per sostenere la politica fiscale fortemente espansiva implementata dal governo USA.
Inoltre, i dati macro, specialmente negli Stati Uniti, continuano ad essere positivi, con un’economia ancora in crescita, un mercato del lavoro in salute e un’inflazione in rallentamento, ma sempre sopra il target del 2%. Tutto questo fa pensare ad uno scenario di “soft landing”, con il rischio di una recessione che per il momento sembra distante. È questo, quindi, il motivo per cui non si è vista ancora una corsa ai beni rifugio come il Treasury americano.

Ritenete che quello attuale rappresenti un buon punto di ingresso per chi voglia aumentare la quota di portafoglio destinata ai Treasury decennali o che sia meglio focalizzarsi su titoli di stato Usa a scadenza più breve?
L’attuale livello dei rendimenti dei Treasury americani è interessante rispetto agli standard storici. Con i tassi monetari negli Stati Uniti che sembrano aver raggiunto il picco, i minori squilibri tra domanda ed offerta di titoli Treasury e la crescita che potrebbe rallentare in futuro, man mano che gli effetti delle politiche monetarie più restrittive si trasmettano all’economia, ci sono buone ragioni per cui gli investitori dovrebbero aumentare la loro esposizione ai Treasury americani. Tuttavia, i rischi di un ulteriore rialzo dei rendimenti permangono ed un aumento graduale sarebbe probabilmente più prudente.
Per quanto riguarda quali parti della curva privilegiare, la curva dei rendimenti USA risulta ancora invertita ed è probabile che nei prossimi mesi si verifichi un suo irripidimento. Sia che si trattasse di un “Bear Steepening” (ossia di un rialzo maggiore dei rendimenti sulla parte lunga della curva rispetto ai tassi a breve) che di un “Bull Steepening” (ossia una riduzione dei tassi a breve maggiore di quelli a lunga scadenza), le obbligazioni nella parte breve della curva potrebbero offrire migliori prospettive rispetto a quelle nella parte lunga.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

