Apertura negativa per le borse europee. Tra i dati da monitorare la bilancia commerciale statunitense e le vendite in corso di case a marzo sempre per gli Usa. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

 

L’agenda macro di oggi, mercoledì 27 aprile, si presenta poco densa di dati. Tra i
dati da monitorare la bilancia commerciale statunitense e le vendite in corso di
case a marzo sempre per gli Usa. A livello societario, in uscita oggi le trimestrali
di Meta Platforms e Ford a Wall Street mentre a Piazza Affari si guarda ai numeri
di STM e Tenaris.

Sul fronte europeo, secondo il sondaggio pubblicato da GfK (la società di ricerca
con base a Norimberga), in aprile l’indice della fiducia dei consumatori della
Germania è calato a -16,4 pts da -8,9 punti di marzo (-6,7 pts in febbraio),
contro il declino a -15,5 pts dell’outlook del mese scorso. Per il mese di maggio
le aspettative sono di un’ulteriore flessione sul record negativo di -26,5 pts.

Sul versante asiatico, secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di
statistica di Pechino, in marzo i profitti del settore industriale sono balzati in
Cina del 12,2% annuo, contro il progresso del 5,0% dei primi due mesi del 2022
(il periodo gennaio-febbraio viene abitualmente accorpato visto che comprende
le lunghe festività del Capodanno lunare) e quello del 4,2% di dicembre. Da
gennaio a marzo i profitti industriali sono invece cresciuti dell’8,5% contro il
rimbalzo del 34,3% registrato nell’intero 2021.

Da oltreoceano, secondo quanto comunicato dal Bureau of Statistics (l’ente di
statistica di Canberra), l’indice dei prezzi al consumo è salito in Australia del
5,1% annuo nel primo trimestre 2022, contro il 3,5% del precedente periodo
(3,0% nel terzo trimestre 2021), toccando i massimi dal 2001. Il dato è superiore
al 4,6% del consensus. Su base sequenziale l’inflazione è invece salita al 2,1%
dall’1,3% del quarto trimestre (0,8% nei precedenti due periodi), contro l’1,7%
atteso dagli economisti. Inoltre, secondo le stime riportate martedì dall’American
Petroleum Institute (Api), le scorte di petrolio sono salite in Usa di quasi 4,8
mln di barili nella settimana chiusa il 22 aprile. Le riserve di benzina sono invece
crollate di 3,9 mln di barili. Secondo il consensus, l’Eia (Energy Information
Administration) dovrebbe comunicare una crescita di 600.000 barili. I future sul
Wti in consegna a giugno avevano chiuso in rally del 3,21% martedì al New York
Mercantile Exchange a USD 101,70 il barile.

Il cross euro/dollaro vale 1,0618 in rialzo di 0,11%, mentre il cambio euro/yen si
attesta su 135,94, in rialzo dello 0,45% e il cambio usd/jpy scambia a 127,63 in
rialzo di 0,32%.

Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna lo 0,67% a
USD 105,69 il barile, mentre WTI Usa sale dello 0,41% a USD 102,12.

Stamane il Bund future ha aperto a 154,94, il Btp future a 132,31. Lo spread
Btp/Bund riparte da 176 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale al
2,599%.

Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che perde mezzo
punto percentuale. Male i titoli bancari. Male anche Iveco Group, Davide
Campari, Poste Italiane, Enel, Hera e Azimut. In rialzo, invece, Nexi,
Stmicroelectronic, Diasorin, CNH Industrial e Ferrari.

Azionariato asiatico misto stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo in
ribasso dell’1,17%, Hong Kong sale dello 0,40%, Shanghai del 2,32%, Seoul
scende dell’1,10%, mentre Sidney perde lo 0,78%. Dopo una seduta
decisamente in negativo per Wall Street, con il riavvio delle contrattazioni sui
mercati asiatici la tendenza ribassista è stata confermata anche se si è fatta
maggiormente contrastata. A deprimere i mercati, oltre le decisioni della Fed e
il lockdown in Cina, è Mosca: l’invasione dell’Ucraina torna a essere un fattore
di rischio dopo che la Russia è tornata a utilizzare toni bellicosi e, soprattutto,
sulla notizia del taglio delle forniture di gas per Polonia e Bulgaria. Mossa che
ovviamente ha spinto al rialzo i costi non solo del gas ma anche del petrolio.

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in deciso ribasso penalizzata dai
timori per la nuova ondata di contagi da Covid-19 che hanno portato al
lockdown anche Pechino dopo Shanghai con gli investitori già preoccupati dalla
politica monetaria più aggressiva della Fed. Il Dow Jones ha perso il 2,38%,
l’S&P 500 il 2,81%, mentre il Nasdaq Composite è sceso del 3,81%.

Tra i titoli in evidenza General Electric -10,34%. La conglomerata industriale
ha comunicato risultati relativi al primo trimestre segnati da perdite nette
ridottesi da 2,61 dollari a 99 centesimi per azione. Su base rettificata l’eps è
salito da 13 a 24 centesimi, contro i 18 centesimi del consensus. I ricavi sono
calati nei tre mesi dello 0,2% annuo a 17,04 mld, contro i 16,85 mld stimati
dagli analisti. A deprimere i corsi di GE è però soprattutto il dato sul free cash
flow, in negativo per 880 milioni di dollari, in miglioramento rispetto ai 3,36
mld del primo trimestre 2021 ma sopra agli 816 mln del consensus.
Tesla -12,18%. Elon Musk, per finanziare l’Opa su Twitter, potrebbe decidere di
cedere parte della propria partecipazione nel produttore di auto elettriche.


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