Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che registra un calo dello 0,66%. Trump firma nuovi dazi su acciaio e alluminio. Cambio Eur/Usd a 1,1032
Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che registra un calo dello 0,66% nelle prime battute della seduta. In negativo Buzzi Unicem, Campari, CNH, DiaSorin, Exor, Ferrari, FCA, Juventus, Moncler, Pirelli, Prysmian, Ferragamo, Saipem, STM e Tenaris. In positivo solo Banco Bpm, Bper Banca, Intesa, Italgas, Snam, Terna e UBI Banca.
Acotel (EUR 3,05): la società ha sottoscritto un memorandum of understanding vincolante per un’operazione di rafforzamento economicopatrimoniale che porterà a un passaggio di controllo della società. PSC Partecipazioni diventerà azionista di controllo di Acotel;
Atlantia (EUR 21,36): secondo La Stampa non e’ esclusa la riapertura del confronto con Acs sugli accordi di governance in Abertis che sarebbero stati rimessi in discussione dal crollo del Ponte Morandi;
Banco BPM (EUR 1,955): Il Messaggero scrive che il cda si riunirà il 3 marzo per l’approvazione del nuovo piano;
FCA (EUR 12,142): il gruppo ha presentato una mozione alla corte distrettuale di Detroit chiedendo al giudice federale di rigettare le accuse di General Motors secondo cui Fca avrebbe pagato rappresentanti sindacali per far salire il costo del lavoro della casa automobilistica rivale;
Telecom (EUR 0,5043): Il Sole 24 Ore riporta che TIM e Vodafone Italia hanno inviato ai potenziali investitori i ‘teaser’ per l’attesa vendita del 25% della società delle torri e, lo scorso venerdì, notificato a Bruxelles l’operazione per riunire le torri di telefonia mobile in Inwit.
Wall Street si è mostrata sotto pressione venerdì, con gli investitori che hanno visto i titoli energetici, finanziari e per la cura della salute spinti dai crescenti timori per l’epidemia di coronavirus in Cina, mentre i forti guadagni del produttore di chip Intel hanno limitato le perdite sui principali indici. Il Cdc, centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha riferito oggi che è stato diagnosticato il coronavirus a una persona arrivata a Chicago, Illinois, da Wuhan, in Cina. Si tratta del secondo caso confermato del virus nel paese. Intel Corp è balzata dell’8,13% per toccare il massimo degli ultimi 19 anni dopo una previsione sugli utili per il 2020 migliore del previsto, unendosi a molti dei suoi rivali nel segnalare una ripresa della domanda di chip. Broadcom è aumentata dell’1,36% dopo aver raggiunto un accordo di fornitura con Apple. Le grandi banche tra cui JPMorgan e Bank Of America hanno ceduto oltre l’1,5%, sulla scia di un calo dei rendimenti del Tesoro Usa. L’ampio indice S&P 500 ha perso lo 0,90%, seguito dal Nasdaq 100 che ha registrato un calo dello 0,82%. L’indice Dow Jones, infine, si è attestato in calo dello 0,58%. Trimestrali: Sprint Corporation.
Le Borse dell’area Asia-Pacifico sono in territorio negativo, con il sentiment dei mercati viene affossato subito a inizio settimana dalle nuove notizie che riguardano il diffondersi del virus. L’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni in flessione del 2,03% a 23.343,51 punti, mentre la borsa di Shanghai rimarrà chiusa fino al prossimo 2 febbraio, in base a quanto hanno stabilito le autorità, che hanno esteso la pausa dovuta al Capodanno Lunare. Tuttavia, l’indice dei futures sul Ftse China A50 è scivolato oggi fino a -5%. Anche la borsa di Hong Kong è rimasta chiusa.
Cambi: Eur/Usd a 1,1032. Commodities: petrolio Wti a USD 53,00. Greggio in ulteriore calo ai minimi di diversi mesi sulla scia dei timori per la diffusione del virus cinese.
Obbligazionario: il Bund future segna stamane un rialzo di 39 tick a quota 173,67 mentre lo spread Btp/Bund 10y è a 142 pb, con il tasso del Btp decennale che rende il 1,079% (Aprile 2030). Venerdì sera a mercato chiuso l’annuncio del Tesoro sulla prossima asta di Bot semestrali, secondo cui mercoledì prossimo verranno offerti agli investitori EUR 6,5 mld, ammontare identico alla scadenza.
Macroeconomia: tra i dati in agenda oggi c’è l’indice tedesco Ifo relativo alla fiducia degli imprenditori per il mese di gennaio, mentre dagli Stati Uniti arriveranno nel pomeriggio le vendite di case nuove a dicembre e l’indice dell’attività manifatturiera redatto dalla Fed di Dallas per gennaio.
Dazi Usa: un paio di giorni fa Trump ha firmato un provvedimento per aumentare, a partire dall’8 febbraio, i dazi sui derivati di acciaio del 25% e del 10% quelli sui derivati dell’alluminio. L’Europa non figura nella lista dei Paesi esentati.
Redazione
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