L’outlook 2025 di Schroders è incentrato su uno scenario macro economico di base che potremmo definire come soft landing. Johanna Kyrklund Group CIO
Secondo Johanna Kyrklund Group CIO, Schroders ciò implica che per qualche mese vedremo dei dati macro relativamente deboli, senza però significativi deterioramenti. A metà del prossimo anno dovrebbe però già apparire evidente l’avvio di una fase di ripresa. Questo perché la normalizzazione del costo del denaro dovrebbe comunque proseguire a fronte di una politica fiscale che rimane espansiva in Occidente e che di recente diventata più pro-crescita anche in Cina. Una simile evoluzione è in generale favorevole al mercato azionario che al reddito fisso, anche per la relativa cautela che probabilmente mostrerà la Federal Reserve nell’abbassare i tassi.
Approcciare al giorno d’oggi le azioni richiede per Kyrklund l’impiego di un attento stock picking a causa nella divergenza delle valutazioni. Notoriamente infatti le discrepanze regionali sono piuttosto elevate con l’America ormai da tempo nel ruolo di caso estremo. E’ interessante notare come l’attuale P/E Forward dell’S&P 500 sia superiore al valore che si trova a livello del novantesimo percentile più caro dell’indice e del 95% più elevato rispetto al dato mediano. All’estremo opposto il P/E forward medio dell’azionario cinese è del 36% inferiore alla mediana.
Detto ciò, il tema forte di questi ultimi anni (ovviamente ci riferiamo all’intelligenza artificiale) dovrebbe continuare ad offrire opportunità per almeno un altro quinquennio. Dall’altra parte è interessante notare come, in uno scenario di tassi a lunga più elevati che nello scorso decennio, l’asset class reddito fisso veda gran parte della propria attrattività incentrata sul fatto di potere ottenere cedole consistenti, cedole da reinvestire più che nella prospettiva di significativi capital gain.
Infine Schroders consiglia comunque di operare una diversificazione in commodities, in particolare gli acquisti di oro da parte delle banche centrali dovrebbero continuare, si tratta di una scelta che, fra le altre cose, consente in parte di coprirsi da rischi di tensioni geo-politiche che continuano a non calare significativamente. Fra essi ovviamente, più attuale che mai è la questione del protezionismo commerciale.
Boris Secciani
Nato a Bologna nel 1974, a Milano ho completato gli studi in economia politica, con una specializzazione in metodi quantitativi. Ho cominciato la mia carriera come broker di materie prime negli Usa, per poi proseguire come trader sul forex. Tornato in Italia ho partecipato come analista e giornalista a diversi progetti. Sono in FONDI&SICAV dalla sua fondazione, dove opero come Responsabile dell'Ufficio Studi. I miei interessi si incentrano soprattutto sul mondo dei tassi di interesse e del reddito fisso, sulla gestione del rischio di portafoglio e sull'asset allocation.

