Il ruolo di responsabile di Bnl Bnp Paribas Life Banker è passato senza particolari traumi da Ferdinando Rebecchi, che nove anni fa aveva fondato la rete di consulenti, a Luca Romano, 51 anni, che ricopriva la carica di deputy head già da diverso tempo.

Del resto, lo stesso Rebecchi, che vanta oltre 43 anni di carriera nel mondo della finanza, con importanti responsabilità di vertice, mantiene un incarico all’interno della struttura, come di consulente per lo sviluppo commerciale del network.

In realtà, il mandato che Romano ha appena assunto, dopo un percorso di 25 anni all’interno del gruppo Bnl, non comporta responsabilità lievi: la struttura che va a dirigere ha circa 700 banker in attività e oltre 13 miliardi di Aum, ma il programma di crescita prevede che i professionisti salgano a 1.000 unità in tutta Italia e gli asset in gestione arrivino a 20 miliardi.

In pratica, in un triennio scarso è prevista una crescita complessiva di circa il 50%. Sicuramente un impegno non da poco, soprattutto in un momento come l’attuale che vede grandi incertezze sui mercati.

Fondi&Sicav ha chiesto a Romano come si muoverà nel suo nuovo incarico e quali novità sostanziali apporterà alla struttura di consulenza finanziaria del gruppo francese.

Prima domanda quasi ovvia: come mai si è arrivati a questo cambio della guardia? Quali sono state le motivazioni? 

«È stata una scelta che guarda al futuro, facendo leva sul prezioso lavoro fatto insieme in questi anni. Un passaggio preparato e programmato con il quale pensiamo di potere valorizzare al meglio una squadra che oggi ha solo cambiato modulo di gioco: l’ottica è sperimentare una formula di governo della rete ancora più vicina ai nostri life banker e ai clienti».

In un anno molto difficile per i mercati le reti, hanno tutte incrementato con ottimi numeri la raccolta: forse è la prima volta che succede un fatto di questo genere. Quali sono stati secondo lei i motivi alla base di questo fenomeno? 

«È vero, alla fine il 2022 è stato un anno molto positivo, secondo solo al 2021, l’annus mirabilis nella storia della consulenza finanziaria. Al di là della raccolta, come evidenziato, il dato più importante è la continua crescita dei clienti che si rivolgono ai consulenti finanziari. Credo che si tratti di un segnale, ancora una volta, del valore della nostra professione sul mercato, che continua a riscuotere fiducia soprattutto nei momenti di maggiore incertezza e quanto la vicinanza qualificata ai risparmiatori assuma una rilevanza anche sociale, fondamentale per il sistema Paese, oggi e per il futuro».

continua a leggere