Ferdinando Rebecchi, è responsabile di Bnl Bnp Paribas Life Banker fin dall’inizio dell’attività, nel 2013. Di fatto, dopo avere lavorato con incarichi di vertice per 17 anni nel gruppo Credem, ha messo in piedi una rete di consulenza finanziaria di tutto rispetto.

Il punto di forza di questa struttura è chiaramente costituito dal fatto di avere alle spalle Bnp Paribas, istituto di credito leader in Europa: ciò ha fatto sì che la struttura di banker non soltanto potesse contare sulla forza di una rete di filiali molto vasta su tutto il territorio nazionale, ma anche su una visione internazionale e una scelta di prodotti interni e in architettura aperta molto ampia.

Da tre anni a questa parte la rete è chiamata a un impegno non da poco: prima il Covid, adesso una situazione macro estremamente complessa, fatta di inflazione, una guerra ai confini dell’Unione Europea, tassi in crescita ovunque e mercati estremamente volatili. È venuto certamente il momento di mostrare le proprie capacità.  Rebecchi spiega i termini di questa complessa sfida, portata avanti con molta forza, e racconta la filosofia della società che dirige.

La vostra è ancora una società giovane: quali sono stati i numeri e i risultati più importanti negli otto anni di attività? 

«Il risultato di cui siamo maggiormente orgogliosi è essere riusciti ad affermare un nuovo modello di consulenza patrimoniale che, per la prima volta in modo compiuto in Italia, interagisse in virtuosa sinergia con un importante e internazionale gruppo bancario, Bnp Paribas, permettendo ai consulenti di seguire tutte le necessità patrimoniali di privati, famiglie e imprese, di ogni segmento. Gli importanti obiettivi raggiunti, sia quantitativi, sia qualitativi, sono il risultato della serietà, della competenza, della determinazione e della coerenza con cui il nostro modello di consulenza è stato pensato, sviluppato e perseguito grazie al lavoro dei nostri professionisti. Oggi la rete conta circa 700 banker con importanti tassi di crescita, ha un Aum per 12,5 miliardi di total asset, dei quali 2,5 d’impieghi. E poi, siamo la realtà sul mercato con il maggiore numero di giovani».

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