È stato presentato dall’Anasf e dalla Fecif, European federation of financial advisers and financial intermediaries, il primo White book in sede europea sulla professione di consulente finanziario in tutti i paesi che fanno parte dell’Ue, con l’aggiunta di Svizzera, Regno Unito e Andorra.
L’elemento chiave che esce in maniera molto chiara da questa pubblicazione è che il mercato finanziario europeo è in piena metamorfosi. In questo contesto, l’Unione punta a un’integrazione più stretta grazie all’Unione dei mercati dei mapitali (Cmu) e alla nascente Unione del risparmio e degli investimenti (Siu), promuovendo una migliore allocazione del capitale per stimolare la crescita economica. E i settori che saranno maggiormente coinvolti sono:
Digitalizzazione
innovazioni come Ai, blockchain e robo-advisory stanno ridefinendo i servizi finanziari, aumentando efficienza e accessibilità, ma richiedono nuovi approcci regolatori per garantire sicurezza e tutela dei consumatori.
Sostenibilità e investimenti responsabili
l’adozione dei criteri Esg è fondamentale, ma permane la sfida di conciliare rendimenti finanziari e obiettivi sostenibili. È necessaria una semplificazione normativa per favorire investimenti più efficaci nella transizione ecologica.
Pensioni e pianificazione per la vecchiaia
l’invecchiamento demografico mette a rischio la sostenibilità dei sistemi pensionistici. Incentivare il risparmio previdenziale privato e migliorare l’educazione finanziaria sono passi essenziali per garantire pensioni adeguate.
«Questa pubblicazione nasce dalla necessità di creare un documento che faccia capire, in un’Europa che cambia molto velocemente, alla Commissione, al Parlamento, al Consiglio europeo, all’Esma e alle altre autorità l’importanza centrale del consulente finanziario», ha esordito Vania Franceschelli, presidente di Fecif. «Subito dopo la partenza del Capital market union (Cmu), da parte nostra ci eravamo resi conto che qualcosa non funzionava e abbiamo deciso di fare questo White book. È stata un’impresa non facile, con 30 paesi cui chiedere informazioni. Le domande che abbiamo fatto sono molto semplici: abbiamo chiesto qual è la situazione della consulenza finanziaria nel paese, come sono suddivisi i patrimoni delle famiglie, quali asset preferiscono e come i consulenti finanziari fanno il loro mestiere. Abbiamo richiesto informazioni anche sulla legislazione dei diversi stati, per cercare di capire come vengono trattati i diversi settori di intervento. Ne è uscito un quadro abbastanza variegato, ma con un unico obiettivo comune: affermare l’importanza del consulente finanziario per le famiglie e dell’educazione finanziaria alle persone, perché il nostro ruolo deve diventare centrale tra chi legifera e le famiglie».
Le misure da adottare
Sulla base dei dati e delle interviste Fecif ha proposto una serie di misure concrete per sostenere il settore della consulenza finanziaria e migliorare l’accesso ai servizi finanziari in Europa. Queste le principali.
• Valorizzare i consulenti finanziari riconoscendo il loro ruolo sociale fondamentale e rafforzando il quadro normativo che ne disciplina l’attività.
• Sostenere la digitalizzazione con regole equilibrate che favoriscano innovazione, efficienza e sicurezza dei cittadini.
• Investire nell’educazione finanziaria, per aumentare la consapevolezza dei cittadini e aiutarli a fare scelte più informate e responsabili.
• Snellire la burocrazia e semplificare le procedure per rendere più accessibili gli strumenti di investimento e di risparmio previdenziale.
• Integrare i consulenti finanziari nello sviluppo della nuova Unione del risparmio e degli investimenti (Siu).
• Promuovere un approccio olistico alla pianificazione pensionistica, incoraggiando i consulenti finanziari ad offrire soluzioni pensionistiche integrate e sicure, per garantire un
pensionamento sostenibile agli europei.
E ha aggiunto Luigi Conte, presidente dell’Anasf:
«La nostra professione, nell’arco di circa 50 anni ha dato una svolta importante in questo paese alla distinzione tra finanza commerciale e finanza condivisa. Questa differenziazione si è vista in maniera sempre più netta nel momento in cui è stato definito in maniera puntuale il criterio della consulenza, della riserva di legge rispetto alla professione, che hanno portato all’attuale status. È quindi chiaro che oggi siamo a un punto cruciale e che è necessario cercare di capire qual è lo scenario in cui si va a operare in futuro, in una complessità in cui intervengono tante problematiche. Questo White book disegna un contesto, è una sorta di atlante, dentro il quale si collocano tante variabili, che disegnano uno scenario la cui comprensione è determinante per le scelte future».
Redazione
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