Intervista a Federico Benvenuti, private banker di Sanpaolo Invest

Come mai si è deciso a lasciare un posto sicuro come quello di bancario e a entrare in un’attività imprenditoriale come quella del consulente finanziario?

«Per 28 anni ho prestato servizio in tre aziende internazionali, due americane e una svizzera, partendo dal back office nel 1993, diventando specialista degli investimenti nel 2000 e, infine, private banker dal 2009. Dal 1998 al 2005 ho vissuto all’estero, servendo la clientela italiana da Lugano e internazionale da Ginevra. A fine 2021, insieme a un gruppo di altri sette colleghi, abbiamo deciso che era giunta l’ora di diventare titolari delle nostre fortune (inteso come destini) e abbiamo raccolto la sfida di una nuova vita come consulenti finanziari presso San Paolo Invest. Fondamentali per la scelta sono state la solidità patrimoniale del gruppo e la credibilità del team di gestione, costruita in più di 40 anni, durante i quali Fideuram è stata antesignana nel risparmio gestito: si pensi ai primi fondi comuni, allora ancora sconosciuti, gestiti dalla Sige a cavallo degli anni ‘80 e ‘90.  Ci è piaciuta anche la vocazione di Fideuram–Ispb alla crescita internazionale (è di recente creazione l’unità di private banking in Lussemburgo con Intesa Sanpaolo Wealth Management) e in questo contesto abbiamo voluto mettere la nostra esperienza trentennale a disposizione di una seria azienda italiana. 

Il termine “sicurezza” riferito al posto di lavoro ha assunto contorni assai più sfumati rispetto a quando ce la raccomandavano i nostri genitori. Il mondo è profondamente cambiato non rispetto a 30 anni fa, ma già tra il pre e il post pandemia. Quindi, sarei tentato di affermare che il concetto di posizioni “senza rischio” è illusorio. Personalmente non sacrificherei in nome di un non ben definito concetto di sicurezza, dietro al quale forse celiamo la nostra legittima paura di fallire, una vita professionale potenzialmente appagante. È una questione di benessere personale. Consiglio a tutti la lettura di un libro scritto da Spencer Johnson; “Chi ha spostato il mio formaggio?” Un racconto breve, apparentemente semplice, che fa comprendere l’importanza e il valore del cambiamento, della flessibilità e dell’apertura al nuovo».

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