Le loro emissioni non mostrano valutazioni interessanti e quindi offrono un profilo di total return asimmetrico negativo.  Enzo Puntillo, head Em Debt, Swisscanto Invest

 

Credete che l’attuale rendimento cedolare offerto dalle obbligazioni emergenti sia in grado di compensare i rischi che un investitore prende con la sottoscrizione di strumenti dedicati a questi bond?

Riteniamo che le obbligazioni dei mercati emergenti siano una asset class attraente. Questo è vero se lo confrontiamo con le obbligazioni a basso rendimento come i Bund tedeschi a 10 anni (che attualmente hanno un rendimento negativo, intorno al -0,35%), ma anche in termini assoluti crediamo che il debito emergente con rendimenti del 5-6% sia una proposta di valore interessante.

Tutte le sub-asset class (valuta locale e forte, valute) mostrano attualmente buone valutazioni. Storicamente l’asset class ha fornito total return davvero interessanti quando era scambiata su livelli di rendimento e spread simili a quelli che odierni.

Riteniamo, quindi, che i rendimenti attuali offrano una remunerazione sufficiente per il rischio connesso all’asset class. All’interno di questa visione costruttiva, non dobbiamo dimenticare l’elevato livello di debito a livello globale, eredità della pandemia, che non in tutti i paesi sarà cancellato dall’attuale ripresa ciclica economica.

Attuiamo, quindi, un approccio molto selettivo, basato sulla scelta delle singole opportunità più interessanti all’interno dell’universo obbligazionario in valuta locale e forte, offrendo così accesso alle storie più convincenti all’interno del più ampio universo d’investimento.

In questa fase di mercato, quali obbligazioni emergenti (per Paesi, merito di credito, valuta) ritenete opportuno sovrappesare nei vostri portafogli e quali sottopesare?

 

Continuiamo a privilegiare le obbligazioni in valuta forte dei Paesi che mostrano limitati problemi di liquidità, un processo di riequilibrio esterno favorevole, fondamentali solidi e valutazioni interessanti (Ucraina, Ghana, Egitto, paesi caraibici selezionati e quasi sovrani).

Preferiamo inoltre le obbligazioni in valuta locale e le valute di paesi che sono più avanzati nel ciclo economico, come Cina, Indonesia e Corea del Sud, o che mostrano valutazioni relative interessanti, come Messico, Russia e Sudafrica.

Al contrario, attualmente evitiamo i Paesi con gravi problemi di liquidità e/o di debito che, a nostro avviso, non possono essere risolti rapidamente, come Turchia, Sri Lanka e Zambia. Evitiamo inoltre completamente le attività locali in Paesi che non mostrano valutazioni interessanti e quindi offrono un profilo di total return asimmetrico negativo come Ungheria, Repubblica Ceca e Romania.

 


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.