Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Diversi appuntamenti macroeconomici di rilievo caratterizzano la quarta giornata della settimana. Alcuni dati sono già arrivati dall’Estremo oriente con l’aumento delle vendite al dettaglio in Giappone a maggio, +1,2% da -1,1% e contro attese a -0,2% m/m e +5,7% contro attese a +5,4% a/a. Positivo anche il dato australiano relativo allo stesso indicatore: +0,7% m/m contro attese a +0,1%. Due i veri market mover della giornata. Alle 14:00 la Germania pubblicherà la rilevazione preliminare sui prezzi al consumo in giugno. Su base mensile è attesa una crescita dello 0,2% dopo il -0,1% del mese precedente mentre su base annua il dato dovrebbe uscire a +6,3% da +6,1%.
Sempre nel pomeriggio, mezz’ora più tardi, negli USA viene reso noto il PIL relativo al primo trimestre, atteso più debole +1,4% rispetto al trimestre precedente che si era chiuso con un +2,6%. Alla stessa ora arriveranno anche le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, attese a 266.000 da 264.000 e, alle 16:00, le vendite di abitazioni in corso a maggio, stimate in crescita dello 0,2%. Facendo un passo indietro, in mattinata alle 11:00 vengono pubblicati l’indice di fiducia dei consumatori dell’eurozona, atteso a -16,1 da -17,4 e le aspettative di inflazione dei consumatori (11,6 da 12,2).
Lagarde, Powell, Bailey e Ueda, tutti sul palco ieri al Forum BCE di Sintra e tutti restrittivi. Perfino Ueda ha dichiarato che la BoJ potrebbe rivedere la sua posizione se l’inflazione riaccelerasse nel 2024. Il più convincente per il Forex è stato Powell, con il dollaro in guadagno nei confronti delle altre valute e ai massimi degli ultimi sette mesi contro lo yen. Scende invece il greggio che teme la recessione.
Seduta di oscillazioni sensibili sul mercato obbligazionario ma, alla fine, il bilancio non è così diverso rispetto all’apertura con lo spread Btp-Bund a 165 e il rendimento dei Btp in area 4%.
Avvio poco mosso per le Borse europee che guardano al dato di inflazione pomeridiano in arrivo dalla Germania. Sul FTSE Mib corre Saipem dopo la firma di due nuovi contratti, in Medio Oriente e Brasile, per un miliardo di dollari. Ne beneficia indirettamente anche l’oil service Tenaris. Terzo gradino del podio per Stellantis.
Ancora una seduta in ordine sparso per l’Asia con Tokyo e Sidney che hanno beneficiato di buoni dati economici mentre Shanghai e Hong Kong sono rimaste in rosso. Soprattutto la Borsa cinese off-shore ha subito l’effetto delle voci su possibili provvedimenti USA di restrizione all’esportazione di chip per l’intelligenza artificiale.
Chiusura poco variata ieri per Wall Street che è riuscita comunque a rimediare a un passivo inizialmente più pesante. D’altronde i due driver che hanno guidato le quotazioni ieri sono stati entrambi negativi. Jerome Powell, da Sintra in Portogallo, ha detto che l’inflazione rimarrà sopra il 2% per tutto il prossimo anno, con le conseguenze sul fronte della politica monetaria che si possono immaginare. Allo stesso tempo l’amministrazione Biden potrebbe adottare nuove restrizioni all’esportazione di chip per l’IA, una possibilità che ha raffreddato le azioni del settore, soprattutto Nvidia e Amd.
Redazione
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