Intervista a Tina Fong, Strategist e Michael White, Global Sector Specialist, Public Equities, Schroders

Dopo aver sovraperformato per 12 degli ultimi 13 anni, cosa si aspetta dall’azionario statunitense per i prossimi anni?

L’attività economica negli Stati Uniti dovrebbe rallentare nei prossimi mesi. Questa volta, però, il calo dell’inflazione potrebbe creare uno scenario meno impegnativo per le azioni.
Il miglioramento del quadro inflazionistico riduce il rischio di recessione e offre alla Fed una maggiore flessibilità per tagliare i tassi di interesse.
In passato i rendimenti medi dell’S&P 500 sono stati tendenzialmente più positivi con i tassi di interesse in discesa. Al contrario, l’inasprimento della politica monetaria, soprattutto durante la fase di rallentamento, ha rappresentato un contesto sfavorevole per le azioni.
Detto questo, i tassi d’interesse solitamente raggiungono il loro picco durante i rallentamenti. E la Fed, in questi casi, tende a tagliare i tassi o a mantenerli invariati. I periodi di rallentamento seguiti da espansioni, piuttosto che da recessioni, in genere rappresentano un contesto più positivo per le azioni.
Se l’attività economica si rivela più resistente, sia la crescita sia gli utili possono tornare in un contesto di reflazione. Con il ciclo economico statunitense in fase di rallentamento, in genere si suggerirebbe un atteggiamento più cauto nei confronti dei mercati azionari e del credito.
Tuttavia, gli investitori dovrebbero riconoscere che questo ciclo si sta dimostrando piuttosto diverso da quelli passati, in quanto l’inflazione sta diminuendo, proprio mentre stiamo entrando in una fase di rallentamento dell’economia.
Ciò potrebbe indicare una crescita più resistente, una maggiore flessibilità della Fed per allentare la politica monetaria e un minor rischio di un rallentamento seguito da una recessione, che tende a creare un contesto più negativo per gli asset rischiosi. Questa volta, il “manuale” degli investimenti basato sui precedenti rallentamenti potrebbe essere diverso.
Alcuni studi ipotizzano che la graduale diffusione della tecnologia guidata dall’intelligenza artificiale possa incrementare la produttività degli Stati Uniti. L’IA riporterà la supremazia del mercato azionario americano?

Dobbiamo ricordare che le nuove tecnologie consentono di fare cose in nuovi modi e di creare attività completamente nuove.
Ad esempio, Netflix esiste grazie a Internet e ha potuto prosperare perché ha offerto un prodotto superiore alla pay TV tradizionale, minacciando le società del settore media già esistenti.
Allo stesso modo, Uber è un’azienda il cui modello di business può esistere solo grazie agli smartphone e a internet mobile. Sembra proprio che questa nuova tecnologia fornirà nuovi modi di fare le cose. Ma forse è ancora troppo presto per veder emergere nuove aziende di successo.
Per il momento, le aziende del tipo “pala e piccone” nel settore dell’elaborazione dei dati sembrano essere vincenti, grazie alle attuali posizioni dominanti. La diffusione dell’impiego dell’IA generativa porterà alla crescita della domanda di chip. NVIDIA ha una forte competenza nel settore e una quota di mercato dominante nelle GPU (unità di elaborazione grafica), che sono essenziali per l’elaborazione dell’IA.
Per quanto riguarda il mercato del cloud computing, è sostanzialmente un oligopolio. Almeno per ora, i grandi operatori come Amazon Web Services, Microsoft Azure e Google Cloud Platform manterranno probabilmente il loro vantaggio avendo investito in modo significativo negli ultimi anni nell’infrastruttura e grazie anche a solide relazioni con i clienti.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

