Inflazione più appiccicosa del previsto, indici PMI in calo, premio richiesto per sottoscrivere Treasury in ascesa. Carlo Benetti, Market Specialist di GAM, elenca i punti di debolezza da non sottovalutare

 

USA

L’economia degli Stati Uniti è ancora in buona salute, i primi risultati del secondo trimestre pubblicati mostrano che le imprese e i consumatori hanno continuato a spendere, il sondaggio periodico dell’Università del Michigan registra una leggera ripresa della fiducia dei consumatori. Dati che corroborano la fiducia e tengono gli indici S&P 500 e Nasdaq sui valori massimi.

Eppure, si notano sotto la superficie segnali di affaticamento: gli indici PMI del settore manifatturiero e dei servizi sono scesi più del previsto e l’attenzione è ora ai dati che verranno rilasciati giovedì 24 luglio.

Anche l’inflazione si sta dimostrando ostinata, a giugno è salita a 2,7%, un valore superiore al 2,4% di maggio e oltre le attese di 2,6%, un primo segnale degli effetti dei dazi, per il momento assorbiti in buona parte dalle imprese.

La svalutazione del dollaro

Il declino del dollaro rispetto alle maggiori valute e il prezzo dell’oro sono segnali di diffidenza verso la maggiore economia del mondo e di persistenti preoccupazioni sugli scenari geopolitici. Gli insulti e le ripetute minacce di Trump di licenziare il presidente della Federal Reserve Jerome Powell continuano a sollevare dubbi e, in effetti, la lettura dello scenario offerta dai mercati obbligazionari è più diffidente.

Il mercato dei bond

Il mercato obbligazionario non è popolato dalle migliaia di giovani trader “fai da te” che sulle piattaforme Reddit e Robinhood continuano a comprare sulle debolezze e fanno la loro parte nel sostenere i listini.

Gli operatori dei bond valutano le conseguenze sui conti pubblici del “Big Beautiful Bill”, nutrono perplessità sul debito federale e chiedono un premio al rischio: i rendimenti delle obbligazioni a dieci e trent’anni sono aumentati nella prospettiva di aumenti insostenibili del deficit e del debito.

La compiacenza che il mercato sta dimostrando alle recenti lettere spedite dalla Casa Bianca sulle tariffe sottovaluta i rischi potenziali, potrebbe portare a imprudenti decisioni di investimento. Basterebbe poco, un dato negativo, un’escalation geopolitica, una sorpresa sui tassi, per far bruscamente cambiare il sentiment.


Unknown's avatar
Redazione

La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.