Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
L’agenda macro di oggi, mercoledì 27 luglio, si presenta come una giornata
particolarmente ricca di dati macroeconomici: alle 10 abbiamo la pubblicazione
dei dati riguardanti l’indice della fiducia dei consumatori e delle imprese italiana,
successivamente, negli Stati Uniti verranno diffusi i dati sulle imprese tra cui gli
ordini di beni durevoli e le scorte all’ingrosso, seguiti dall’indice Pending Home
Sales (l’indice tiene traccia delle vendite di case in cui i contratti preliminari sono
già stati firmati, ma la vendita non si è ancora conclusa) e dalla variazione
settimanale delle scorte di petrolio. Stasera ci sarà, inoltre, la riunione della
FOMC seguita da una conferenza stampa di Powell.

Sul versante europeo, in Germania, l’indice GfK tedesco (fiducia consumatori)
nel mese di agosto è peggiorato a -30,6 pts da -27,7 di luglio (gli economisti
avevano previsto -28,9 pts). Stessa situazione anche in Francia dove l’indice
sulla fiducia dei consumatori in luglio su base mensile (MoM) è calato a 80 pts
rispetto al precedente 82 pts (anche se in linea con le attese).

Sul versante asiatico, in Giappone, la BoJ ha comunicato che a giugno l’Indice
dei costi dei servizi alle imprese è risultato in rialzo del 2% su base annuale. Il
dato è in linea con le attese degli analisti ed in leggera crescita rispetto alla
precedente rilevazione pari a +1,9%. Inoltre, sempre sul versante asiatico, la
Bank of Korea ha reso noto questa mattina che in Corea del Sud il Pil ha fatto
registrare una crescita dello 0,7% (dato destagionalizzato) su base trimestrale
nel secondo trimestre del 2022. Il dato è superiore alle stime degli analisti pari a
+0,4% ed in crescita rispetto al +0,6% del trimestre precedente. Su base annuale
la crescita è stata del 2,9% rispetto alle attese pari a +2,5%.

Sul fronte oceaniano, in Australia il “Bureau of Statistics” ha reso noto questa
mattina che l’indice dei prezzi al consumo è salito al 6,1% nel secondo
trimestre 2022 dal precedente 5,1%, toccando i massimi degli ultimi 21 anni. Le
stime erano comunque per una crescita anche superiore, pari al 6,2%.

Il cross euro/dollaro vale 1,0140 in rialzo dello 0,11%, mentre il cambio
euro/yen si attesta su 138,84 in ribasso dello 0,01% e il cambio usd/jpy scambia
a 135,98 in calo dello 0,14%.

Derivati sul greggio in rialzo. Il futures sul Brent guadagna lo 0,24% a USD
104,65 il barile, mentre WTI Usa in rialzo dello 0,82 % a USD 95,86.

Stamane il Bund future ha aperto a 155,79 il Btp future a 123,48. Lo spread
Btp/Bund riparte da 238 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale al
3,414%.

Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna circa
circa un punto percentuale. Positivi i titoli bancari. In rialzo anche Saipem,
Prysmian, STM, Iveco Group e Stellantis. In ribasso invece Leonardo, Terna,
Inwit, Italgas e Diasorin.

Azionariato asiatico misto stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo in
rialzo dello 0,22%, Hong Kong in ribasso dell’1,41%, Shanghai dello 0,05%,
Seoul in rialzo invece dello 0,11% e Sidney dello 0,23%. Pesa l’andamento
negativo di ieri a Wall Street e l’avvicinarsi delle decisioni della Fed in materia
di tassi di Interesse. C’è attesa non tanto per capire di quanto sarà
l’innalzamento dei tassi stasera, dato per scontato dai più di 75 bps, ma su
quali possano essere le decisioni future della stessa FED, ovvero quale possa
essere l’entità dei prossimi rialzi. Inoltre, in Cina il tasso chiave del mercato
monetario è sceso sotto l’1% per la prima volta da gennaio 2021, con il
mercato che vede un’ampia liquidità per qualche tempo mentre l’economia si
riprende dopo la forte flessione legata al Covid.

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso, alla vigilia delle decisioni
della Fed e dopo il warning di Walmart che riaccende i timori su una possibile
recessione. Il Dow Jones ha perso lo 0,71%, l’S&P 500 l’1,15%, mentre il
Nasdaq Composite l’1,91%. Tra i titoli in evidenza General Motors -3,27%. Il
gruppo automobilistico ha chiuso il secondo trimestre con un utile per azione
inferiore alle attese (USD 1,14 contro i USD 1,20 del consensus).
Walmart -7,61%. Il colosso della grande distribuzione ha rivisto al ribasso la
stima sull’utile per azione adjusted del secondo trimestre (ora atteso in calo tra
l’8% ed il 9%) e dell’intero esercizio (ora atteso in calo tra l’11% ed il 13%).
General Electric +4,67%. La conglomerata ha annunciato una trimestrale
superiore alle attese. Nel secondo trimestre l’utile per azione adjusted si è
attestato a USD 0,78 su ricavi per USD 18,65 mld. Gli analisti avevano previsto
un Eps a USD 0,38 su ricavi per USD 17,60 mld.


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