Apertura complessivamente negativa per le borse europee. La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso, penalizzata ancora dai timori su una possibile brusca stretta monetaria da parte della Fed. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Piuttosto ricca di dati l’agenda macro di oggi, venerdì 7 gennaio.
Sul fronte europeo, secondo quanto comunicato dalla Segreteria di Stato
dell’economia (Seco), in dicembre il tasso di disoccupazione è salito in Svizzera
al 2,6% dal 2,5% registrato in ottobre e novembre. Su base rettificata
stagionalmente la disoccupazione è invece scesa al 2,4% contro il 2,5% atteso
dagli economisti per una lettura invariata rispetto a novembre (2,7% in ottobre).
Notizie poco confortanti dal fronte macroeconomico della Germania. Nel mese di
novembre, la produzione industriale tedesca è arretrata su base mensile dello
0,2%, facendo molto peggio delle attese, che erano per un rialzo dell’1%. E’
quanto ha reso noto l’istituto federale di statistica Destatiss. Il dato precedente di
ottobre è stato rivisto al ribasso dal +2,8% precedentemente comunicato a una
crescita pari a +2,4%. Su base annua, il trend della produzione industriale
tedesca è stato a novembre di un calo pari a -2,4%, rispetto al precedente -0,9%,
(revisione al ribasso dal -0,6% precedentemente reso noto). Da oltreoceano,
secondo quanto reso noto da Statistics Canada (l’ente nazionale di statistica di
Ottawa), in novembre il surplus della bilancia commerciale del Canada è salito
a USD 3,13 mld dagli USD 2,26 mld della lettura finale di ottobre. Il dato, che si
confronta con i 2,03 mld del consensus, si attesta sui massimi dai 3,45 mld del
settembre 2008. L’export è cresciuto in novembre del 3,8% sequenziale, contro il
rialzo del 2,4% dell’import. Inoltre, nel mese di dicembre, l‘indice Ism servizi
degli Stati uniti è sceso a dicembre a 62 pts rispetto ai 69,1 pts di novembre. Il
consensus aveva previsto un ribasso limitato a 67 pts. Sul fronte asiatico,
secondo quanto reso noto dal ministero nipponico di Salute, Lavoro e Welfare di
Tokyo, in novembre i salari medi totali sono rimasti invariati in Giappone dopo
il progresso dello 0,2% annuo di settembre e ottobre. I salari reali sono invece
calati dell’1,6% annuo, in peggioramento rispetto al precedente declino dello
0,7%.
Il cross euro/dollaro vale 1,1301, in rialzo di 0,08%, mentre il cambio euro/yen
si attesta su 130,95, in rialzo di 0,08% e il cambio usd/jpy scambia a 115,91 in
rialzo di 0,08%.
Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna lo 0,51% a
USD 82,41 il barile, mentre WTI Usa sale dello 0,63% a USD 79,96.
Stamane il Bund future ha aperto a 170,27, il Btp future a 145,68. Lo spread
Btp/Bund riparte da 136 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,295%.
Apertura complessivamente negativa per le borse europee, con Piazza
Affari che guadagna lo 0,41%. Positivi i titoli bancari. Bene STM, Iveco Group,
Tenaris, Ferrari e Recordati. In ribasso, invece, Inwit, Moncler, Atlantia, Campari
e Nexi.
Azionariato asiatico misto stamane, con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
che perde lo 0,03%, Hong Kong che sale dell’1,82%, Shanghai in ribasso dello
0,18%, Seoul in rialzo dell’1,18%, Sidney aumenta dell’1,29%. L’indice Nikkei
della borsa di Tokyo ha azzerato i guadagni riportati all’inizio della sessione,
scontando anche le notizie arrivate dal fronte della gestione della pandemia
Covid-19. Il governo di Tokyo sarebbe pronto a dichiarare uno stato di quasi
emergenza nelle tre prefetture di Okinawa, Hiroshima, Yamaguchi. In Cina sono
state introdotte inoltre restrizioni più severe nella città di Shenzhen: i cittadini,
a cui è stato caldamente consigliato di non lasciare la città, dovranno risultare
negativi al test per la rilevazione del Covid se vorranno spostarsi. Shenzhen ha
riportato appena due casi asintomatici nella giornata di oggi, ma la Cina è nota
per agire prontamente nel bloccare la diffusione del virus.
Negativa la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones è sceso dello 0,47%,
l’S&P500 ha perso lo 0,10%. In ribasso dello 0,12% il Nasdaq. La Borsa di New
York ha chiuso la seduta in ribasso, penalizzata ancora dai timori su una
possibile brusca stretta monetaria da parte della Fed. Trai titoli in evidenza
Nexstar +1,11%. Secondo indiscrezioni, il colosso media potrebbe acquistare
da WarnerMedia e ViacomCBS l’emittente televisiva CW Network. Netflix –
2,51%. Si prevede una crescita del numero di abbonati in rallentamento nel
quarto trimestre e più bassa del previsto nei primi tre mesi del 2022.
Redazione
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