“Stiamo vivendo in tempi drammaticamente diversi e dinnanzi a un cambiamento secolare che non è ancora stato pienamente riconosciuto dal mercato” è l’incipit della presentazione dell’outlook 2024 per il mercato obbligazionario di Greg Peters, co-chief investment officer di PGIM Fixed Income.

Peters ritiene che il mutamento del contesto globale comporterà maggiore incertezza e complessità e segna un’importante linea di demarcazione con gli anni precedenti.

LA FINE DI UN REGIME

Greg Peters

In questo scenario, la crescita economica si è dimostrata superiore alle attese e l’inflazione ha iniziato la discesa. Ma, a questo punto, la domanda da chiedersi è come si riuscirà a raggiungere il target del 2%, obiettivo che le maggiori banche centrali occidentali si sono date.

Detto ciò, il Co-Cio non manca di rimarcare che, finalmente, si è usciti da un’epoca buia per il reddito fisso: un regime guidato da politiche dei tassi d’interesse a zero e addirittura negativi che hanno costretto investitori e risparmiatori ad assumere livelli spropositati di rischio.

UN CAMBIAMENTO SECOLARE

Il ritorno alla normalità, però, non sarà privo di volatilità sul lato, sia dell’inflazione, sia della crescita, con cui bisognerà convivere visto che l’economia mondiale sta attraversando un cambiamento di regime che ha alterato la domanda e l’offerta globale: è la fine della Grande Moderazione.

Peters crede che sia cominciato un periodo di mutamenti che allenteranno le ancore strutturali dell’economia globale e del regime geopolitico. Nello specifico intravede cinque trend. Il primo è l’intensificazione delle competizioni tra le grandi potenze che è possibile comporti conflitti più frequenti e dirompenti, maggiore dominio della finanza pubblica, intensificazione dello statecraft economico all’estero e minori possibilità di gestione dei rischi transfrontalieri.

Il secondo è una polarizzazione politica senza precedenti, che potrebbe causare misure economiche meno ortodosse e meno credibilità politica. Il terzo è una transizione energetica che non sarà priva di scossoni e comporterà un aumento dei costi, ora e in futuro. Il quarto è il de-risking delle catene di approvvigionamento, che vedrà un avvicinamento delle stesse al paese di fornitura, con dei rischi associabili a una diminuzione dell’efficienza e a un aumento dei costi. Infine, la nascita di ecosistemi tecnologici distinti, circoscritti, con la possibilità di conflitti ibridi che usino l’intelligenza artificiale o la biotecnologia.

OPPORTUNITÀ NEL REDDITO FISSO

In merito alla situazione attuale, il Co-Cio ritiene che l’inflazione complessiva degli Stati Uniti sia in calo, anche se la componente legata ai servizi rimane ostinatamente alta. Nell’area euro, invece, si sta dimostrando vischiosa, poiché lo shock energetico e i colli di bottiglia creatisi nelle catene di fornitura si sono riversate sulla core inflation. L’asset manager ipotizza un taglio dei tassi, sia per la Fed, sia per la Bce, a giugno (anche se la politica monetaria è legata a doppio filo ai dati).

Il nuovo regime, con tassi più alti, ma che probabilmente non saliranno ulteriormente, presenta, secondo Peters, una sorta di scenario goldilocks per il reddito fisso: finalmente, “yield is destiny”, ossia il livello di rendimento è tale da potere assorbire la volatilità del mercato. Un nuovo regime di rendimenti più elevati rende gli asset a reddito fisso molto interessanti per gli investitori a lungo termine. Lo scenario di base, che prevede un indebolimento della crescita globale e un’inflazione elevata ma in calo (“weakflation”), è buono per i prodotti a spread, in particolare per il segmento Ig.

CONCLUSIONE

Dopo un decennio di tassi d’interesse bassissimi, i rendimenti sono tornati a livelli storicamente “normali”: 3-5% per i Treasury statunitensi. Le condizioni che hanno provocato l’aumento dei tassi potrebbero prevalere per un periodo prolungato. Il livello più elevato dei tassi d’interesse, unito ai solidi fondamentali e alla moderazione della volatilità dei tassi, dovrebbe sostenere i mercati del credito.

Rimane il rischio di un’esplosione della volatilità a causa dell’aumento dell’incertezza geopolitica, economica e politica. L’insolita confluenza di significativi venti trasversali a breve e lungo termine continuerà, probabilmente, a generare confusione e opportunità di aggiungere valore attraverso una gestione attiva.


Unknown's avatar
Pinuccia Parini

Dopo una lunga carriera in ambito finanziario sul lato, sia del sell side, sia del buy side, sono approdata a Fondi&Sicav