Attesa oggi la pubblicazione dei verbali della riunione di dicembre della Banca centrale europea. La People’s Bank of China taglia dal 3,80% al 3,70% il loan prime rate annuale. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
L’agenda macro di oggi, giovedì 20 gennaio, è densa di spunti interessanti.
Dopo la bilancia commerciale giapponese verrà diffuso il dato finale
sull’inflazione della zona euro. Alle 13:30 è inoltre prevista la pubblicazione dei
verbali della riunione di dicembre della Banca centrale europea (Bce). Nel
pomeriggio si attende dagli Usa il dato sulle nuove richieste di sussidi, l’indice
Philadelphia Fed e le vendite di case esistenti.
Sul fronte europeo, in Germania l’Ufficio di Statistica Destatis ha comunicato
che nel mese di dicembre l’Indice dei Prezzi alla Produzione è cresciuto del 5%
su base mensile risultando nettamente superiore alle attese pari a un indice
dello 0,8% e alla rilevazione precedente (+0,8). Su base annuale il PPI e’ cresciuto
del 24,2%, a fronte di un consensus pari a +19,4%, dal +19,2% della rilevazione
precedente.
Sul fronte asiatico, la People’s Bank of China (PboC) taglia dal 3,80% al 3,70%
il loan prime rate annuale, dopo averlo abbassato di 5 punti base in dicembre.
La riduzione di 10 punti base era ampiamente attesa dagli economisti dopo che
lunedì la PboC aveva abbassato al 2,85% la medium-term lending facility (anche
in quel caso di 10 punti base). Tagliato invece di 5 punti base al 4,60% il loan
prime rate a cinque anni. Inoltre, secondo quanto comunicato dal ministero delle
Finanze nipponico, in dicembre le esportazioni dal Giappone sono cresciute del
17,5% annuo, in rallentamento rispetto al 20,5% di novembre (9,4% in ottobre)
ma sopra al 15,3% del consensus. Il dato segna la decima espansione
consecutiva per l’export del Sol Levante. Le importazioni sono invece rimbalzate
del 41,1% annuo contro il 43,8% precedente (26,7% in ottobre) e il 42,8% del
consensus. Il risultato è stato un deficit della bilancia commerciale calato a JPY
582,4 mld dai 955,6 mld precedenti e contro i 784,1 mld attesi.
Il cross euro/dollaro vale 1,1357, in rialzo di 0,08%, mentre il cambio euro/yen
si attesta su 129,93, in rialzo di 0,20% e il cambio usd/jpy scambia a 114,47 in
rialzo di 0,13%.
Derivati sul greggio negativi stamane. Il futures sul Brent perde lo 0,23% a
USD 88,24 il barile, mentre WTI Usa scende dello 0,07% a USD 86,90.
Stamane il Bund future ha aperto a 169,30, il Btp future a 144,99. Lo spread
Btp/Bund riparte da 143 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,428%.
Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna lo
0,24%. Negativi i titoli bancari. Bene Telecom Italia, CNH Industrial, Ferrari,
Nexi e Inwit. In ribasso, invece, Stellantis, Azimut Holding, Eni, Italgas e A2A.
Azionariato asiatico complessivamente positivo stamane, con il Nikkei 225
della borsa di Tokyo che guadagna l’1,11%, Hong Kong che sale del 3,30%,
Shanghai in ribasso dello 0,09%, Seoul in rialzo dello 0,72%, Sidney sale dello
0,14%. Dopo un’altra seduta in frenata per Wall Street, al riavvio degli scambi
sui mercati asiatici la tendenza è stata maggiormente contrastata ma alla fine
di recupero. L’azionario nipponico è rimbalzato dal minimo di cinque mesi,
guidato da Sony e dagli altri produttori di videogiochi, dopo che la Cina ha
intensificato le misure di allentamento delle politiche monetarie per
sostenere l’economia in rallentamento abbassando una serie di tassi di
riferimento chiave. In evidenza anche i rialzi dei titoli delle società attive nel
mercato edilizio e immobiliare. Sunac e Shimao balzano di oltre il 10%,
Country Garden segna un rally del 7%. Balzo anche per i titoli hi-tech, con il
sottoindice di riferimento della borsa di Hong Kong, Hang Seng Tech Index, in
rialzo di oltre il 3%.
Negativa la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones è sceso dello 0,96%,
l’S&P500 ha perso lo 0,97%. In ribasso dell’1,13% il Nasdaq.
Tra i titoli in evidenza Procter & Gamble +3,36%. Il gruppo dei beni di
consumo ha alzato la stima sulla crescita delle vendite per l’esercizio 2022 al
3-4% dal 2-4% della precedente guidance. Nel secondo trimestre i ricavi sono
aumentati del 6,1% a USD 20,95 mld contro i 20,34 mld del consensus.
Redazione
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