Che vi sia o meno un’inversione di tendenza dipenderà dall’andamento dell’inflazione di lungo periodo e dalla capacità della Federal Reserve di mantenere la propria credibilità, commenta Christian Scherrmann, economista USA di DWS

I rendimenti reali statunitensi sono sempre stati un indicatore importante per i mercati finanziari. Attualmente sembrano segnalare nuovamente uno sviluppo interessante. Mentre i rendimenti nominali USA hanno oscillato notevolmente negli ultimi anni, il rendimento reale derivato dai titoli di Stato indicizzati all’inflazione (TIPS) ha in genere offerto un’indicazione più chiara delle forze sottostanti in gioco.

Dall’inizio dell’anno, tuttavia, è emersa nuovamente una tendenza al ribasso, nonostante la Fed non abbia ancora avviato un taglio aggressivo dei tassi di interesse.
- In primo luogo, i mercati si attendono che la Fed riduca i tassi di riferimento in maniera più marcata nei prossimi mesi rispetto a quanto previsto a fine 2024. Ciò è dovuto al raffreddamento dell’economia, all’assenza di effetti significativi sui tassi di inflazione derivanti dai dazi introdotti dal presidente Trump e ai primi segnali di indebolimento del mercato del lavoro.
- In secondo luogo, il premio a termine è tornato a diminuire dal picco di gennaio. Questo premio per il rischio, richiesto dagli investitori per detenere obbligazioni a lungo termine, era inizialmente aumentato a causa degli elevati volumi di emissione e delle incertezze fiscali. Ma si è recentemente attenuato in modo significativo. Tuttavia, fattori strutturali come l’aumento del debito pubblico e i rischi geopolitici potrebbero impedirne un mantenimento su livelli contenuti nel lungo periodo.
Una banca centrale eccessivamente condizionata dal potere politico rischierebbe in futuro di perdere credibilità. Una perdita di fiducia di questo tipo tenderebbe a far salire i premi per il rischio sulla parte lunga della curva dei rendimenti, rendendo ancora più difficile orientare le condizioni di finanziamento complessive.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

