Lorenzo Randazzo, institutional sales manager Axa IM, partecipa al Focus Sostenibilità
Ritiene che il greenwashing e il socialwashing possano essere fenomeni che minano la credibilità dell’investimento sostenibile?
«Credo che questi fenomeni siano in parte un effetto collaterale legato alla forte crescita del mercato dell’investimento responsabile in questi ultimi anni. L’obiettivo del legislatore europeo sul fronte della sostenibilità è certamente favorire la chiarezza dell’offerta per facilitare la comprensione da parte degli operatori di mercato e della clientela finale. La sensibilità degli investitori per questi temi è aumentata molto e su questo elemento si gioca la credibilità di un gestore o di un emittente, con conseguenze reputazionali importanti dal punto di vista di un asset manager.
Il greenwashing o il socialwashing, limitato anche solo a un prodotto, può danneggiare l’intera gamma di offerta, mentre dalla prospettiva dell’emittente può nuocere ad altre emissioni e compromettere l’intero debito».
La sostenibilità è diventata un tema guida anche per gli investimenti obbligazionari. Quali sono le sue considerazioni in merito?
«Il tema della sostenibilità è trasversale e applicabile a tutte le classi di attivo. L’integrazione dei fattori Esg favorisce una migliore comprensione dei rischi e ciò vale certamente anche per le obbligazioni. Le componenti ambientali, sociali e di governance da coprire sono diverse a seconda che si studi un emittente sovrano o corporate, così come può essere differente la rilevanza delle singole voci E/S/G in base al settore analizzato. Un fenomeno in forte crescita, che in Axa Im guardiamo con grande interesse, è quello delle obbligazioni a impatto, come i green, sustainable e social bond. I green bond sono ormai diventati uno standard di mercato, sia per le dimensioni (ci attendiamo il raggiungimento di un trilione di dollari di masse quest’anno), sia per la pluralità di emittenti tra stati, sovranazionali e aziende.
I social bond sono, invece, un fenomeno più recente, ma nel solo 2020 il numero degli emittenti è aumentato del 50% e ci aspettiamo un’ulteriore crescita legata a temi come salute, inclusione ed emancipazione. In Axa Investment Managers gestiamo oltre 11 miliardi in impact bond in vari portafogli».
In materia di sostenibilità, quali pensa che siano gli aspetti che il Covid-19 ha reso più cogenti?
«Questa crisi pandemica sta aumentando ancora di più la consapevolezza dell’importanza di investire in maniera responsabile e sostenibile per creare valore per l’investitore avendo cura degli impatti sociali e ambientali. L’integrazione dei criteri Esg nei processi di investimento e l’utilizzo di Kpi per valutarne l’impatto stanno diventando standard di mercato a livello globale. Se parliamo di Sri, il fattore ambientale, e in particolare il cambiamento climatico, a partire dall’Accordo sul clima del Cop 21 di Parigi, è il tema dominante dei mercati dei capitali e continuerà a esserlo.
Crediamo poi che il sociale possa affiancare il climate change come tematica che guiderà l’investimento responsabile del presente e del futuro: questioni chiave, come salute, lavoro, inclusione, educazione, sono emerse prepotentemente come prioritarie durante questa emergenza sanitaria Covid19 che stiamo tutti affrontando in ambito privato e professionale».
A marzo entrerà in vigore il nuovo regolamento sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (Sfdr). Quali sono gli impatti che si attende per i gestori, i distributori e la clientela finale?
«Credo che il regolatore, i gestori, i distributori e i clienti finali siano tutti allineati nel riconoscere nel campo della sostenibilità l’importanza di avere un linguaggio comune che possa favorire la conoscenza, la trasparenza e la diffusione di questa modalità d’investimento. L’action plan della Commissione europea sulla finanza sostenibile rafforza chiaramente il ruolo della finanza verso un’economia sostenibile orientando flussi di capitale, favorendo una migliore gestione dei rischi e incoraggiando la trasparenza.
La Sfdr si focalizza proprio sulla disclosure a livello, sia di entità proponente, sia di singolo prodotto gestionale proposto. Con la Sfdr e l’entrata in vigore del level 1, i gestori finanziari avranno l’opportunità di fare ordine nella gamma di prodotti e di offrire maggiore chiarezza nella propria value proposition sul fronte Sri. In Axa Im sviluppiamo soluzioni d’investimento sostenibili da oltre 20 anni e in questi mesi abbiamo lavorato per essere pronti all’appuntamento del 10 marzo. Il nostro impegno non finisce qui: con il level 2 ci aspettiamo un ulteriore rafforzamento delle disposizioni del legislatore che entreranno in vigore nel 2022».
Redazione
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