Coline Pavot, head of responsible investment research La Financière de l’Echiquier, partecipa al Focus Sostenibilità

Quali saranno, secondo voi, i settori più impattati da una diffusa adozione dei criteri Esg nelle scelte di investimento?

«Sostenute dai piani di ripresa europei, ma anche dalla tassonomia europea, le aziende che forniscono soluzioni alle sfide ambientali navigano con il vento in poppa. Tra l’altro, la tassonomia consentirà di evidenziare quelle tra loro che sono allineate e rispondono a queste sfide». 

Environment, social e governance: su quale di questi tre aspetti si concentrerà maggiormente la vostra attenzione nel 2021?

«La Financière de l’Echiquier (Lfde) attribuisce, da 30 anni ormai, molta importanza alla governance delle società in cui investe. Nella nostra metodologia proprietaria di analisi dei criteri Esg, la G pesa per più del 60% del punteggio Esg dato alle aziende, dove la S e la E rappresentano il restante 40%. La nostra analisi della governance si prefigge di capire quanto il management prenda sul serio le questioni ambientali e sociali e in quale misura queste sono parte integrante della strategia aziendale. La governance climatica societaria costituisce un punto di attenzione forte all’interno, sia della nostra nuova politica di impact investing destinata a finanziare la transizione energetica delle imprese, sia della visione climatica di Lfde tesa all’integrazione delle questioni e dei rischi per il clima in tutte le nostre decisioni. Infine, siamo anche impegnati a favore della biodiversità e alla fine del 2020 abbiamo aderito al Finance for biodiversity pledge». 

La sostenibilità è diventata un tema guida anche per gli investimenti obbligazionari. Che cosa ne pensate?

«A differenza dei luoghi comuni, inizialmente la maggior parte degli Aum Sri si trovava nei fondi obbligazionari, benché si assista solo oggi a una conversione significativa verso l’Sri da parte di molte strategie obbligazionarie. L’integrazione Esg caratterizza il 100% dei fondi Lfde gestiti attivamente dal 2018 e l’approccio Sri di selezione degli emittenti per l’analisi del credito riguarda le nostre strategie obbligazionarie e multi-asset, come Echiquier Arty Sri. L’integrazione Esg è particolarmente importante per valutare la qualità degli emittenti, visto che gli universi del credito sono spesso meno qualitativi e includono settori più controversi, come l’oil & gas. Di conseguenza, è più difficile fare sì che questa asset class diventi Sri e fare engagement nei confronti delle aziende il cui accesso è meno agevole. La situazione sta tuttavia migliorando e il trend dei green, social o sustainability bond fa da stimolo per il mercato».

In materia di sostenibilità, quali pensa che siano gli aspetti che il Covid-19 ha reso più cogenti?

 «La crisi sanitaria ha sottolineato l’importanza della resilienza delle aziende e della gestione dei rischi extra-finanziari dei titoli in portafoglio. A uscire rafforzate dalla crisi saranno, secondo noi, le società che hanno saputo mobilitarsi per fornire aiuto, che hanno adottato misure per sostenere i loro stakeholder e che prendono in considerazione l’ecosistema in cui operano. Ed è proprio il senso dell’analisi Esg e dell’impact investing valutare i rapporti tra un’azienda e i suoi stakeholder, oltre agli azionisti. Per Lfde, questa crisi ha anche evidenziato il ruolo decisivo dell’impact investing sui mercati quotati per affrontare le sfide collettive. Per questo motivo stiamo intensificando il nostro impegno a favore dell’impact». 

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Redazione

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