
I leader dell’Ue hanno approvato un pacchetto da 540 miliardi di euro che include Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM), la Banca Europea per gli Investimenti e il nuovo fondo Ue contro la disoccupazione (SURE). I leader hanno inoltre convenuto di istituire un Recovery Fund. Tuttavia, non sono ancora riusciti a trovare un accordo su questioni chiave quali le dimensioni del fondo e il grado di mutualizzazione (ad esempio, in che misura il fondo può estendersi non solo ai prestiti ma anche a finanziamenti a fondo perduto) chiedendo alla Commissione di presentare proposte entro la metà di maggio.
Mentri i Capi di Stato proseguono nel far rotolare la lattina lungo questa strada, la Bce si ritrova in prima linea nel tentativo di smorzare le preoccupazioni dei mercati sull’aumento del livello del debito sovrano, in particolare nell’Europa meridionale. Gli spread sovrani hanno già in gran parte invertito la rotta dopo il restringimento che aveva seguito il programma PEPP della Bce, tenendo sotto controllo anche la moneta unica. Nella riunione di questo giovedì, la Bce si troverà nuovamente ad affrontare il compito di alleviare le pressioni sui titoli sovrani e sulle imprese, senza però togliere ai leader Ue la responsabilità di progredire nella costruzione del Recovery Fund. La scorsa settimana, dopo aver esteso la collateral eligibility agli “angeli caduti”, la Bce potrebbe includere tali titoli high yield anche nel suo programma di acquisto di asset. Alla luce del grave peggioramento delle prospettive economiche potrebbe persino intraprendere azioni più audaci. Ad esempio estendendo il programma PEPP ben oltre le dimensioni attuali di 750 miliardi di euro.
Redazione
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