A colloquio con Gabriele Foà, portfolio manager di Algebris Investments
Quali paesi o aree geografiche preferite in questa fase di mercato per selezionare bond emergenti in valuta locale? Privilegiate titoli con duration medio-breve oppure ritenete che gli attuali livelli di rendimento consentano di esporsi su scadenze più lunghe?
Riteniamo che i mercati emergenti in valuta locale abbiano più valore rispetto a quelli in valuta forte.

Il Messico potrebbe entrare in una recessione tecnica e la sua economia inizia a mostrare segni di debolezza. L’inflazione core è ormai ampiamente sotto controllo al 3.6% ma i tassi sono ancora molto alti e restrittivi al 9%.
La banca centrale ha iniziato a tagliare i tassi, ma riteniamo che ci sia ancora spazio per un’ulteriore riduzione. Ci sono dei rischi (nuovo governo e tariffe) ma pensiamo che siano ben controbilanciati dai potenziali rendimenti.
In Brasile, a seguito di una mini-crisi valutaria nel 4Q24, la Banca Centrale ha dovuto aumentare i tassi in modo rapido e veloce. Con l’economia che inizia a mostrare segni di debolezza e con un surplus commerciale, riteniamo ingiustificato che i tassi di mercato siano al 15%. Con la stabilizzazione del tasso di cambio, pensiamo che la Banca Centrale normalizzerà i tassi di conseguenza.
La Colombia e l’Uruguay sono attraenti per ragioni simili. In Europa, la Polonia potrebbe beneficiare per ragioni simili, con un ulteriore vento di coda da una risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina.
Ritenete che l’eventuale indebolimento dell’Usd nei confronti delle divise emergenti possa dare un contributo corposo alle performance realizzabili dall’asset class nei prossimi anni?
Sì. Abbiamo iniziato a vederlo quest’anno, con i mercati emergenti che hanno registrato una forte performance, aiutati da un dollaro debole e da un forte credito. L’anno scorso il credito emerging market ha fatto bene. Ma la valuta ha sofferto un po’ per il treasury e un po’ per diversi problemi individuali (soprattutto in America Latina).
A lungo termine, ci aspettiamo un ribasso. Abbiamo una view ribassista sul dollaro. Riteniamo che ciò continuerà a sostenere i mercati emergenti in valuta locale.

Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.